Ancona, 27 gennaio 2022 - Positivi dopo essere stati colpiti dalla variante Delta del Covid, guariti e poi di nuovo positivi con la variante Omicron: tutto in un mese. Sono diversi i casi segnalati nell’area dell’Anconetano, soprattutto nella popolazione più giovane. A riferirlo è il direttore dell’unità operativa di virologia dell’ospedale di Torrette, il dottor Stefano Menzo. La struttura da lui guidata lavora, senza sosta, dalla fine di febbraio del 2020, ossia dalla comparsa dei primi casi di positività al Coronavirus nelle Marche. Nella prima ondata è stato l’unico centro delle Marche a processare i tamponi molecolari. Del tempo ne è passato, ma la virologia di Torrette resta un baluardo nella lotta contro il Covid.
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Dottor Menzo, ci può spiegare meglio la questione del doppio contagio nel giro di poche settimane?
"Semplice, chi pensava di essere guarito definitivamente dopo il contagio con variante Delta, la più frequente nel nostro territorio, ma ormai soppiantata dalla Omicron, ha dovuto ricredersi. Ci sono stati parecchi casi, specie tra i giovani, di doppia positività nel giro di poche settimane, un mese circa. Una volta guarito dalla Delta è stato subito colpito dalla Omicron".
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E chi viene contagiato dalla Omicron che percentuale di rischio ha di essere colpito di nuovo dalla stessa variante?
"Praticamente pari a zero, chi si guarisce resta tale in presenza dello stesso ceppo. Tutto dipende se e quando arriverà anche da noi una nuova variante del virus. Il fatto che queste varianti possano trasmettersi attraverso gli animali e circolare non ci fa stare tranquilli".
Lei è convinto che presto possa arrivare una nuova variante?
"Credo possa accadere, ma di sicuro adesso non ce n’è traccia ancora".
Chi prende il virus, sintomatici o meno, potrà un giorno considerarsi davvero guarito?
"Alla fine credo che quasi l’intera popolazione, sia a livello locale che nazionale e non solo, subirà il contagio. Più il tempo passa e più gli effetti del virus sulla salute delle persone sembra rallentare. Il vaccino è stato ed è fondamentale, sostituisce il Covid per quanto riguarda la protezione contro conseguenze gravi, fino alla morte. Su questo non si può discutere, è un dato di fatto, basta dare un’occhiata alle terapie intensive".
Venendo al trend dei nuovi positivi, dopo un inizio di anno molto preoccupante sembra che la curva stia raggiungendo l’apice, è così?
"Effettivamente il tanto atteso plateau sembra ormai vicino, anzi forse ci siamo già. Detto questo, il virus girerà ancora un po’ spinto dal contagio convogliato dai giovani a scuola, ma attecchirà sempre meno".
Quando pensa si possa ritornare a una situazione di normalità sotto questo profilo?
"Difficile dirlo con precisione, ma credo che all’inizio della primavera le cose dovrebbero sistemarsi".
Tra i nuovi contagi è sempre alta la percentuale di soggetti vaccinati?
"Sì è abbastanza alta e non potrebbe essere altrimenti visto che ormai i non vaccinati sono ridotti a una porzione molto piccola. Nessuno ha mai detto che il vaccino evitava il contagio, essere immunizzati con le dosi di vaccino protegge dalle conseguenze più gravi".