Diga di Ridracoli: la prima tracimazione del 2024 è iniziata

Bernabè, presidente di Romagna Acque: “Bel segnale per i romagnoli: rifornimento idrico garantito fino alla fine dell’estate”

Tonino Bernabè davanti alla cascata in una foto di archivio

Tonino Bernabè davanti alla cascata in una foto di archivio

Forlì, 1 marzo 2024 – La diga di Ridracoli, alimentata dalla pioggia di questi giorni, ha raggiunto oggi il livello di sfioro a quota 557,30 metri sul livello del mare, con l’acqua del lago che è scesa lungo il grande sbarramento di cemento ad arco gravita.

Il lago contenente oltre 33 milioni di metri cubi di acqua e che si incunea nella Foresta della Lama lambendo anche Sasso Fratino, Patrimonio naturale Unesco, lentamente e poi sempre più copiosamente si getterà sul Bidente lambendo il Mulino di Sopra o della Teresona.

“Un bel segnale per tutti i romagnoli – commenta il presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè – che ricorda quello di un anno fa quando lo sfioro avvenne esattamente alle 22 del 3 marzo 2023 dopo un lungo periodo di siccità. Il surplus di acqua questa volta non è stato determinato dallo scioglimento delle nevi ma dalle piene che hanno causato anche l’alluvione del maggio scorso e le piogge copiose di novembre".

Si tratta del primo sfioro dell’anno e siamo solo all’inizio della stagione primaverile foriera da sempre di piogge consistenti. "Nei giorni scorsi il livello dell’acqua è aumentato di 2 metri con oltre 2 milioni di metri cubi in più nel lago in sole 24 ore. E’ una buona notizia per i romagnoli perché permetterà, con una seconda tracimazione, di garantire a tutti i comuni soci (compresi quelli costieri) il rifornimento idrico fino alla fine dell’estate. Inoltre, – aggiunge – confidiamo ancora nelle piogge di primavera per mettere in totale sicurezza il sistema ricaricando le falde che si sono abbassate per la siccità con l’estate più calda degli ultimi 80 anni".

La diga ha tracimato nel 2017 (anno siccitoso) l’8 marzo, nel 2018 il 3 febbraio, nel 2019 il 12 maggio e il 21 dicembre, mentre nel 2020 il 31 marzo, nel 2021 il 23 gennaio e appunto nel 2023 il 3 marzo. "La ricarica delle sorgenti sotterranea è comunque fondamentale a livello mondiale – continua Bernabè – e non va dimenticata la situazione del fiume Po e di conseguenza del Cer. Oltre a migliorare l’utilizzo dell’acqua servono anche nuovi invasi anche ad uso plurimo oltre a gestire meglio quelli esistenti che sono interrati o mai entrati in esercizio. Come società – conclude Bernabè – facciamo riferimento al protocollo d’intesa firmato a Rimini da tutte le istituzioni romagnole che prevede anche di mettere in sicurezza il sistema idrico integrato romagnolo con un ulteriore accumulo di 20 milioni di metri cubi di acqua favorendo la costruzione di una diga in Appennino".

Oggi si sono aperti i cancelli per visitare la diga e il lago di Ridracoli e l’ecomuseo delle acque Idro dalle 10 alle 17 (ultimo ingresso alle 16) e sono stati messi a disposizione i bus navetta prioritariamente per persone fragili o in difficoltà. (0543.917912).