Discoteche chiuse ma feste private e rave abusivi continuano

Il popolo della notte non si arrende, anzi rilancia, da Bologna a Rimini, con party clandestini che spesso finiscono con multe e denunce. L'ira di Bonaccini e del Silb: "Inaccettabile"

Una festa (foto d'archivio)

Una festa (foto d'archivio)

Bologna, 4 agosto 2021 - Il popolo della notte non si arrende. Le discoteche restano chiuse per volere del Governo? E allora ci si organizza come si può (ma non si dovrebbe). In Emilia Romagna, così come nel resto d'Italia, si moltiplicano le feste clandestine, i rave party non autorizzati, creando non pochi problemi legati al contagio da corovanirus. Nella riviera romagnola vengono chiusi quei locali che in epoca pre covid facevano ballare la gente, e che ora non possono più. Per tanto si adeguano organizzando cene, ma se poi ci si inizia a muovere a ritmo di musica, in tanti, sono guai. 

Nel Riminese per esempio sono stati già puniti diversi locali per assembramenti: la Villa delle Rose e il Mojito Beach di Riccione ma anche il Byblos di Misano, e stop anche per la discoteca Musica, (sempre Riccione) e il Malindi di Cattolica (puniti con cinque giorni di chiusura e una multa da 400 euro). 

E l'episodio più clamoroso, con un migliaio di partecipanti, è stato il Rave party nel Bolognese, lo scorso weekend. All’ex zuccherificio di Argelato i mille giovani si sono ritrovati, dopo essersi dati appuntamento su apposite chat di Telegram, per ballare. Tutta la notte e tutta la mattina. Senza regole e senza sosta, con il volume della musica techno sparato altissimo.

E ricordiamo l'episodio più recente, lo scorso weekend, anche se all'aperto: in 400 si erano dati appuntamento nella campagna riminese per partecipare ad una vera e propria festa abusiva, interrotta intorno alle 23.30 dall’intervento dei vigili. Un party in piena regola, con deejay, due punti bar, braccialetto per l’ingresso e persino un parcheggiatore. L'organizzatore, un 26enne riminese, è stato denunciato. Sequestrato l’incasso di circa 3mila euro. 

"Non volevamo fare nulla di male: doveva essere una festa tra amici, invece tanti altri hanno saputo e sono venuti. E la situazione ci è sfuggita di mano". Così ieri si era difeso l'organizzatore della festa, ma la sua versione non ha convinto il Comune. E l’assessore Mattia Morolli, venuto in possesso di uno dei messaggi (girati su chat di Whatsapp) dove si invitava la gente alla festa, mette il carico: "Cito testualmente dall’invito: due deejay, ingresso 10 euro con braccialetto (e un drink incluso), boschetto dell’amore per i più romantici, grigliata finale. Non solo: chi ha organizzato ha presentato la festa come la Notte rosa proibita, visto che c’è altrove c’è divieto di ballare, la musica finisce presto e c’è tanta polizia in giro..". 

Bonaccini: "Basta feste abusive"

Il governatore dell'Emilia Romagna si è più volte espresso in questo senso: "Il Governo dovrebbe utilizzare il green pass per riaprire discoteche e locali da ballo", ha dichiarato senza mezzi termini nei giorni scorsi. "Il green pass sarebbe uno strumento utile per evitare il proliferare delle feste private non autorizzate e per evitare nuove chiusure alle attivitaà economiche".  Lo aveva detto chiaro e tondo anche all'indomani dell'approvazione del decreto con le nuove regole per uso di Green pass e colori delle regioni"Condivido tutto di questo decreto, tranne il fatto di non aver aperto le discoteche. Ora rischiamo che prolifichino le feste private". Detto fatto.

Gianni Indino, presidente regionale Silb: "Inaccettabile"

Sulla stessa lunghezza d'onda ovviamente, ma più arrabbiato Gianni Indino il presidente riminese e regionale del Silb (il sindacato dei locali da ballo della Confcommercio). "Basta, ora bisogna passare dalle parole ai fatti": Indino è tornato a farsi sentire dopo le nuove sanzioni ai locali sorpresi a far ballare il pubblico. "Tanti partiti dichiarano che non è accettabile l’utilizzo del Green pass per accedere a ristoranti, bar, pub al chiuso, così come per i parchi. Non si spiega nemmeno perché le discoteche, nonostante le nostre richieste di riaprirle col protocollo del Green pass, vengano tenute ancora chiuse".  Indino ha anche lanciato un appello ai politici: "Se davvero ci credete avete un’occasione più unica che rara: in Parlamento potrete accogliere, respingere o ancora modificare il progetto di legge. Inutile continuare con la politica degli annunci, questo è il momento delle decisioni che influiranno in maniera negativa o positiva sull’economia e sulle imprese del nostro Paese e voi sarete chiamati a rispondere agli italiani del vostro operato". Sulle discoteche difficilmente però ci sarà un dietrofront del governo, come ha già fatto capire il premier Mario Draghi.