Maestri sci ristori, l'Emilia Romagna stanzia 2.500 euro per ciascuno

Il governatore Bonaccini: " A inizio marzo un milione di euro per 400 lavoratori"

Maestri di sci del Cimone

Maestri di sci del Cimone

Bologna, 18 febbraio 2021-  I maestri di sci dell'Emilia- Romagna dopo lo stop avranno un ristoro di circa 2.500 euro ciascuno dalla Regione. Ad anticiparlo è stato il governatore Stefano Bonaccini. "Oltre ai 400 milioni di ristori per gli impianti di risalita e al fondo per gli alberghi stanziati dal Governo - ha spiegato il presidente della Regione Emilia Romagna - noi crediamo che la priorità sia dare ossigeno alle categorie più in sofferenza, come appunto i maestri di Sci. Ai primi di marzo approveremo una legge che prevede un milione di euro ed erogare quindi qualche migliaio di euro agli oltre 400 maestri di sci della nostra regione, lavoratori che finora non hanno visto niente".

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Durante l'incontro sulla crisi del turismo di montagna organizzato dal Pd di Belluno, si è parlato della necessità di almeno 5-600 milioni di euro di risarcimento per il settore, fermo da inizio stagione per le limitazioni anti-Covid. La montagna italiana, secondo lo studio Demoskopika, tra dicembre 2020 e febbraio 2021, ha perso 12 milioni di turisti con un impatto economico pari a 9,7 miliardi di euro in meno.

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Tra le categorie a subire le maggiori conseguenze della pandemia sono stati appunto i maestri e le scuole di sci. Inoltre "non possiamo più permetterci - ha detto la segretaria bellunese del Pd Monica Lotto - di arrivare all'ultimo minuto. I provvedimenti devono essere presi per tempo e per tempo comunicati almeno con una pianificazione di medio periodo".  Un appello per gli aiuti alle attività della montagna penalizzate viene anche dal deputato dem Piero Fassino, eletto in Emilia- Romagna. Fassino ha sollecitato  il Governo a prevedere "misure immediate e proporzionate al danno subito degli operatori del turismo montano, prevedendo nel cosiddetto Ristori 5 gli indennizzi idonei a chi ha avuto gravi danni dal rinvio dell'apertura degli impianti".

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Gli interventi di indennizzo, aggiunge, "sono tanto più necessari per un turismo la cui stagione, già di per sé breve, quest'anno è stata azzerata dal Covid19. Purtroppo il cambio di Governo ha causato una comunicazione troppo tardiva per chi aveva programmato la riapertura degli impianti di risalita. Sono numerosi - ha concluso Fassino- i settori produttivi che stanno subendo pesanti danni, quello montano somma la criticità del settore turistico a una stagionalità rigida e limitata nel tempo".

Risarcire gli operatori turistici della montagna per le spese mandate in fumo dalla mancata riapertura degli impianti sciistici. "Era pronto il Decreto ristori 5, poi c'è stata la crisi. Nella prima seduta dell'aula dopo l'insediamento del governo, deve essere approvato il decreto e incrementato rispetto ai 32 miliardi previsti", chiede l'assessore regionale al Turismo dell' Emilia- Romagna, Andrea Corsini. "Dovrà contenere gli indennizzi per gli operatori della montagna, non solo per i mancati introiti legati alle chiusure passate, ma dovranno esser risarcite le spese sostenute per la mancata riapertura del 15 febbraio", scandisce Corsini.

"Dovrà essere fatto il prima possibile, già dalla prossima settimana, fatti salvi i passaggi tecnici, le cifre devono essere messe a disposizione", ripete. "Come Emilia- Romagna abbiamo messo a disposizione un milione per i maestri di sci. Vedremo quanto sarà stanziato per gli operatori della montagna e se necessario non ci sottrarremo dal fare ulteriormente la nostra parte", assicura Corsini.