Misure restrittive in Veneto, nuova ordinanza di Zaia: stop agli assembramenti

Il governatore annuncia la stretta: "La firmerò domani: mai più scene come quelle viste nei nostri centri lo scorso weekend". Provvedimenti simili saranno emessi da Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. Boom di contagi (oggi 3.082) e terapie intensive a +6, ancora 46 vittime

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Venezia, 11 novembre 2020 - "Domani, giovedì 12 novembre, firmerò l'ordinanza contro assembramenti per dare regole a chi ancora oggi non le rispetta". Ad annunciarlo è il presidente del Veneto Luca Zaia. "Nel primo pomeriggio sarò in videoconferenza con i colleghi di Emilia Romagna Stefano Bonaccini e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e saranno emesse tre ordinanze, diverse per ogni regione ma in linea come principio". L'ordinanza del Veneto, spiega Zaia, "parlerà di assembramenti e di regole a chi non se le è fatte ancora entrare in testa . ha detto Zaia  che precisa - non chiediamo un'ordinanza ai sindaci".

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"L'area gialla non è un gioco a premi, bisogna meritarsela"

"L'area gialla non è un gioco a premi - ha avvertito Luca Zaia, governatore del Veneto, durante il punto stampa sul Covid-19 di oggi - non è una classifica dei primi della classe e degli ultimi e non è scritta sul marmo. Dobbiamo meritarci questa area gialla che, se non funziona, ci potrebbe far precipitare nell'area rossa e nel lockdown".

L'incontro con i sindaci: "Grande spirito di squadra" 

"Ieri abbiamo avuto l'incontro con tutti i sindaci dei comuni capoluogo e tutti si sono detti estremamente preoccupati per la situazione. Tutti hanno detto si faccia quel che è necessario con grande spirito di squadra". "Le ordinanze saranno tre, diverse per le tre regioni - ha aggiunto - accennando ai nuovi provvedimento che Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia stanno predisponendo -. Saranno diverse ma in linea come principio".

"Mai più scene come quelle dello scorso weekend"

Il governatore Zaia ha anche tenuto a sottolineare che "l'ordinanza non ci è stata chiesta da nessuno non abbiamo una spada di Damocle sulla testa per evitare di passare di fascia. Ma l'ordinanza è necessaria di fronte alle scene viste nello scorso fine settimana. Piazze dei centri storici piene di gente".

Strade pedonali a senso unico 

Sorvegliata speciale per l'impennata dei casi Covid è Verona, dove sono stati istituiti dei sensi unici pedonali per limitare la circolazione del virus e attenuare l'affluenza delle ultime ore negli ospedali. Zaia: "A Verona abbiamo la situazione più critica si stanno attivando tutti i presidi possibili". Il Governatore non nasconde la sua preoccupazione. "Stiamo ricevendo continue segnalazioni, basti pensare che il sindaco di Verona ha dovuto mettere a senso unico le strade pedonali del centro nel fine settimana, vi sembra possibile? Con l'ordinanza che firmerò vogliamo dare una mano ai medici che non possono ritrovarsi con i pullman di persone da ricoverare. Adesso non si può vedere Jesolo come d'estate".

Covid, il bollettino dei contagi e delle vittime in Veneto

Non accenna a fermarsi la crescita dei positivi al coronavirus in Veneto, che oggi arrivano a toccare quota 87.337, mentre ieri erano 84.255. Nelle ultime 24 ore si registrano 3.082 nuovi contagi e 46 decessi. Tornano a crescere gli attualmente positivi, che oggi sono 52.235 (+1.985) e i negativizzati, che toccano quota 32.413 (+1.051). Crescono anche i ricoverati negli ospedali, che ad oggi sono 1.989 (+83). 1773 sono in area non critica (+77), di cui 1.669 positivi (+73) e 104 negativizzati (+4). Sono 216 le persone in terapia intensiva (+6), di cui 208 positive (+4) e 8 negativizzate (+2). Continuano a crescere i soggetti in isolamento domiciliare in Veneto: oggi sono 17.681 mentre ieri erano 16.034. Suddivisione dati su base provinciale: Belluno 2.305, Padova 1.550, Rovigo 2.507, Treviso 2.213, Venezia 3.519, Verona 3.503, Vicenza 2.084. “Il virus in Veneto è presente - ha affermato il Governatore Zaia -, il bollettino di oggi parla chiaro. Siamo nella fase di turbolenza, questo livello raggiunto corrisponde a quello del 30 marzo, come scenario ricoverati, come terapie intensive siamo al 19 marzo. Ricordo che il mese di marzo fece il top delle terapie intensive proprio il 19 marzo. Stiamo aprendo in continuazione reparti per i ricoverati. Il vantaggio in questa seconda ondata è che i malati restano poco negli ospedali. La provincia più problematica è quella di Verona, dal punto di vista ospedaliero, per cui colonizziamo i reparti non covid e li trasformiamo in covid”.  

Il picco dei contagi previsto tra il 15 e il 20 novembre

Negli ultimi giorni in Veneto la curva dei contagi sembra aver rallentato leggermente e questo sarebbe in linea con il modello previsionale, secondo cui il picco dei contagi si raggiungerebbe tra il 15 e il 20 di novembre, con una crescita dei ricoveri che continuerebbe quindi fino a fine novembre. Lo ha  spiegato l'assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, oggi in conferenza stampa dalla sede di Marghera. Il rallentamento rilevato negli ultimi giorni, ad ogni modo, "non è statisticamente rappresentativo", e quindi potrebbe essere semplicemente "una buca" nella crescita, che poi riprende, afferma però il presidente della Regione Luca Zaia.