Le pale eoliche in mare spaccano la Romagna

Due progetti: quello di Ravenna non ha ostacoli, a Rimini veleni e polemiche. "Si vedono dalla spiaggia, muore il turismo"

I pescatori del Riminese hanno manifestato contro la costruzione del parco eolico

I pescatori del Riminese hanno manifestato contro la costruzione del parco eolico

Rimini, 13 dicembre 2020 - Tutti contro l’eolico, almeno nel Riminese, perché spostandosi verso Ravenna ecco che le pale destano meno preoccupazioni. Sempre mare Adriatico è, ma come ha sottolineato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, le peculiarità tra le due realtà sono ben diverse. Da una parte vi è un importante distretto industriale, dall’altro una stesa di ombrelloni emblema dell’industria turistica. Da settimane il sindaco riminese batte su questo punto nella speranza di spostare le attenzioni sul comparto ravennate e lasciare ai vicini la realizzazione di una distesa di pale in mare. A prescindere da dove saranno piantati nel fondale marino, si tratta di pali alti un centinaio di metri e oltre.

Il parere Gnassi contro: "Voi fareste delle biomasse nella Cappella Sistina?" - Il presidente regionale di Legambiente favorevole: "Il pianeta ha bisogno di energia pulita"

A Ravenna il progetto di Qint’x assieme alla controllata Agnes ha visto siglare un memorandum con Saipem durante l’estate per arrivare alla realizzazione di un impianto eolico in mare aperto con 56 aerogeneratori posti a una distanza dalla costa compresa tra 8 e 12 miglia, ovvero tra 15 chilometri e 23 circa, ai limiti delle acque territoriali. La potenza totale è prevista in 450MW.

Simili i numeri del progetto presentato da Energia Wind srl 2020, società di scopo, per il progetto riminese che in questi giorni attende la convocazione della commissione in Parlamento per il rilascio della concessione demaniale. Si tratta di 59 aerogeneratori, che il gestore è disposto a limitare a 51, disposti su tre archi perpendicolari alla linea di costa a una distanza compresa tra circa 10 chilometri e 23 dalla battigia. La potenza complessiva prodotta sarà di 330MW simile quanta ne richiede un territorio come la provincia riminese. Venti i chilometri di cavi che condurranno l’energia dalle pale sulla costa con una condotta che toccherà la spiaggia in un solo punto da cui verrà portata alla centrale elettrica più vicina.

I progetti sono simili ma le reazioni sono opposte tra il riminese e il ravennate. Mentre a Ravenna si discute del progetto e della sua realizzazione, nella Riviera di Rimini si sono sollevate le barricate da parte di sindaci, parlamentari, albergatori, associazioni di categoria e pescatori preoccupati che un ampio specchio di mare venga interdetto alla navigazione per questioni di sicurezza. L’unica voce fuori dal coro è rappresentata da Confindustria che ha invece sottolineato la positività di investimenti nel settore energetico.