Runner ucciso in Trentino, il Wwf chiede a Zaia di accogliere alcuni orsi in Veneto

Intanto è iniziata l'istallazione delle trappole per la cattura (e abbattimento) dell’orsa Jj4, sul monte Peller, dove è stato aggredito a morte l’ex studente Unife Andrea Papi

Il Wwf chiede a Zaia di trasferire alcuni orsi dal Trentino al Veneto

Il Wwf chiede a Zaia di trasferire alcuni orsi dal Trentino al Veneto

Caldes (Trento), 13 aprile 2023 – E’ ancora grande il dolore a Caldes, paese in provincia di Trento, dopo il commovente funerale di Andrea Papi, il runner 26enne, ex studente dell’università di Ferrara, ucciso dall’orso Jj4 il 5 aprile scorso. Ieri, due intere valli si sono riversate nella chiesa di Caldes (foto) per dare l’ultimo saluto al giovane sportivo. Fuori dalla chiesa si sono radunate circa tremila persone. Struggenti le parole del padre, della madre e della fidanzata di Andrea, che hanno dato sfogo a tutta la loro sofferenza. 

Sempre ieri, intanto, sono partite le ricerche dell’orsa Jj4, identificata tramite alcuni test genetici come l’animale che ha aggredito e ucciso il runner. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha infatti firmato l'ordinanza per l'eliminazione dell'animale. Si tratta di un documento che integra il provvedimento contingibile e urgente dell'8 aprile scorso. Si è poi deciso di abbattere anche un altro orso ritenuto pericoloso, Mj5,di 18 anni che aveva attaccato un escursionista in valle di Rabbi il 5 marzo scorso e per cui è arrivato l’ok dell’Ispra.

E’ iniziata così l'istallazione delle trappole a tubo sul monte Peller, dove si è consumata la tragedia. Lo ha reso noto, in conferenza stampa, il dirigente Raffaele De Col, del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento. L'orsa Jj4, di 17 anni, è dotata di radiocollare, che tuttavia non trasmette più dall'agosto del 2022, e di marchio identificativo sull'orecchio. Una volta catturata - a quanto riferito da De Col - si procederà all'abbattimento. Alla ricerca dell’animale ci sono una quarantina di uomini del corpo forestale del Trentino. "Sugli spostamenti temporali non abbiamo certezze, ma su spostamenti spaziali sì, in quanto gli esemplari femmine sono più stanziali dei maschi”, ha specificato il dirigente.

C’è poi un’altra squadra, di cinque persone circa, che sta cercando l'esemplare Mj5 (il cui peso stimato è di 350 chilogrammi), mentre una terza si occupa di tenere a distanza dai centri urbani l'esemplare M62. Per questo esemplare, infatti, rimane ancora aperta la questione dell’abbattimento, per cui è stata inviata la richiesta di prelievo in quanto troppo confidente nei confronti dell’uomo. L'orso non ha mai aggredito nessuno, ma è responsabile di diversi danneggiamenti.

"Gli orsi - ha concluso De Col - sono animali pericolosi, non hanno antagonisti in natura, sono autonomi e non amano l'uomo. Non vanno mai avvicinati e, anche se possono suscitare simpatia, la loro reazione può essere devastante. Le squadre specializzate operano in condizioni difficili per la propria incolumità e sono sempre armate di fucili. Chiediamo di prestare particolare attenzione”.

Fugatti: “Ispra ha sempre bocciato l’abbattimento dell’orsa”

Tante le polemiche, scaturite dalle associazioni animaliste, dopo la decisione di abbattere l’orsa. Sono partiti alcuni esposti alla Procura e c’è anche chi ha proposto, invece dell’uccisione, di spostare il plantigrado in un posto sicuro. E il presidente Fugatti, durante la conferenza stampa, ha così risposto a queste persone: "Mi rivolgo a tutti animalisti che in questi giorni vogliono salvare gli orsi, che offrono un luogo per ospitarli, state sereni, ne abbiamo 70 da spostare. M49 per chi lo volesse è al Casteller. A tutti i benefattori della gestione degli orsi, si facciano avanti".

Fugatti ha poi fatto il punto sulle attività che porteranno alla cattura degli orsi considerati problematici, ovvero l'orsa 'Jj4' e 'Mj5'. Sulle montagne trentine ci sono circa 110 plantigradi e la Provincia Autonoma, a seguito della tragedia di Caldes, vuole almeno dimezzare il numero. "Tutti noi stiamo assistendo a conversazioni da salotto, da ztl cittadine, sui talk show nazionali, che mettono in discussione la competenza e serietà del nostro corpo forestale".

Il presidente ha poi accusato Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) affermando che "l'istituto sapeva del comportamento problematico dell'orsa Jj4". "Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato di sospendere la nostra ordinanza di cattura dell'orsa Jj4 e recepita dal Tar di Trento nell'agosto 2020, nel luglio del 2021 abbiamo chiesto a Ispra la captivazione (cattura) con risposta che Jj4 non è pericoloso - racconta Fugatti mostrando la documentazione -. Successivamente accadono altri episodi e nell'agosto 2022 riteniamo nuovamente di prendere provvedimenti sull'orsa. Il 21 ottobre Ispra ci risponde, 'in base alla tipologia dei comportamenti degli ultimi due anni, non appaiono i presupposti per la rimozione (abbattimento) secondo il piano Pacobace e questo istituto non ritiene che ci siano i presupposti per la rimozione dell'esemplare in oggetto”.

Il Wwf chiede a Zaia di trasferire alcuni orsi in Veneto

Il Wwf chiede al governatore Luca Zaia di aprire alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi dal Trentino in Veneto, dopo l'attacco mortale al runner, che ha confermato, oltre alla pericolosità. la concentrazione di troppi esemplari solo in quell'area. Il trasferimento, spiega Carmelo Motta, delegato regionale Wwf al Corriere del Veneto, “può essere una strada per risolvere concretamente il problema degli orsi. Ma ciascuno deve fare la propria parte. L'opinione del Wwf è che anche il Veneto possa avere un ruolo in questa operazione, accogliendo alcuni esemplari. Non è una follia: le nostre montagne erano popolate da orsi fino al secolo scorso, quando furono sterminati”.

Un'operazione da farsi in lungo arco temporale, avverte Motta. “Ma se il governatore Luca Zaia decidesse di tendere la mano al collega trentino promuovendo questo progetto - sottolinea - il Wwf lo sosterrebbe con forza. Per non rischiare di trasferire in Veneto gli attuali problemi del Trentino, il piano di ripopolamento andrebbe redatto con cura, con uno studio di fattibilità”.

Lo Zoosafari: “Accogliamo noi l’orsa JJ4”

Lo Zoosafari di Fasano, in provincia di Brindisi, ha dato la propria disponibilità a ospitare l'orsa JJ4, di cui è stata avviata la procedura di abbattimento in Trentino, dopo l'uccisione di Andrea Papi. La struttura brindisina è una vasta area di macchia mediterranea in cui è stato realizzato un percorso natura (safari) con la presenza di tigri, zebre, giraffe, elefanti, leoni, cervi, cammelli, orsi dal collare (tibetani), fenicotteri e altre specie. '

'In seguito ai fatti tragici che hanno visto, in Trentino, la morte del giovane runner per un attacco da parte di un'orsa e la decisione di abbattere la stessa - è riportato in un comunicato - lo Zoosafari di Fasano, nella persona dell'amministratore unico, esprime il proprio cordoglio alla famiglia e, non condividendo l'opzione dell'abbattimento, si rende disponibile, qualora necessario, ad accogliere l'orsa, eventualmente realizzando un'apposita struttura ex novo, sentite le autorità competenti''.