Sara Pedri, ultima puntata delle ricerche: fiutata una traccia nel lago di Santa Giustina

Sarebbe nella zona centro sud, che verrà quindi scandagliata dai sommozzatori dei carabinieri di Genova. La ginecologa forlivese è scomparsa nel 2021. Poi si decide se continuare oppure se sospendere

Cles (Trento), 18 ottobre 2022 - Il momento chiave è nella tarda mattinata di ieri: i cani molecolari arrivati dalla Germania – "i migliori d’Europa", dicono – puntano il naso verso l’acqua. E abbaiano. È un segnale inequivocabile: laggiù, non si sa dove, non si sa come, c’è un corpo umano. Forse Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo 2021 all’età di 31 anni. Un corpo sepolto (questa la stima) da 25 metri d’acqua. Loro, cinque pastori belgi di tipo Malinois più un’unità cinofila da Bologna, ne respirano i gas prodotti dalla decomposizione. Sono stati addestrati a distinguerli perfino da un animale. Immediatamente i gommoni si fermano su quel punto. Entra in azione l’eco-scan sonar, uno strumento che ‘spara’ onde radio: in breve, sui computer appare il fondale ricostruito digitalmente in tre dimensioni.

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Sara Pedri, la dottoressa scomparsa
Sara Pedri, la dottoressa scomparsa

A quanto apprende è stata fiutata questa mattina dai cani una traccia in un ultimo quadrante, nella zona centro sud del lago, che verrà quindi scandagliata dai sommozzatori dei carabinieri di Genova. Le ricerche, perciò, proseguiranno per qualche ora anche nel pomeriggio. Sul posto ci sono anche i carabinieri della Compagnia di Cles, in comando al maggiore Guido Quatrale, mentre si è conclusa l'attività delle unità cinofile: sia i cinque cani con istruttori specializzati venuti dalla Germania che l'unità cinofila dei carabinieri di Bologna sono infatti rientrate.

Scendono i sub (sommozzatori dei carabinieri di Genova) nel buio delle acque limacciose del lago di Santa Giustina, il più grande invaso artificiale della provincia di Trento. Dal gommone li guidano descrivendo il fondale che appare sui computer. È come un allunaggio al contrario: non nei cieli ma negli abissi. I sommozzatori arrivano a toccare terra, però sott’acqua. Eppure Sara Pedri non c’è. Tutto fa pensare che sia là sotto, a cominciare dalle primissime tracce all’indomani della scomparsa, quando altri cani molecolari registrarono la sua presenza sul ponte sospeso sul torrente Noce. Poi più nulla. Un luogo che dà vertigini, come tutta la sua storia: giovane appena specializzata, inserita nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Sant’Anna di Trento. In seguito alla sua scomparsa (e alle testimonianze di molti colleghi) la procura di Trento ha ipotizzato episodi di maltrattamenti su vari medici da parte del primario Saverio Tateo e della sua vice, Liliana Mereu. Sara – questa l’ipotesi – si sarebbe tolta la vita buttandosi. Il suo corpo sarebbe poi confluito nel lago di Santa Giustina.

I lavoro di militari e volontari è iniziato domenica, terminerà stamattina. È la terza volta che, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco trentini, si cerca di strappare al lago il suo terribile segreto. "Le ricerche sono state molto accurate. Stiamo facendo il possibile", sospira Guido Quatrale, maggiore dei carabinieri a capo della compagnia di Cles, il paese dove Sara ha vissuto per sei mesi, dal settembre 2020 al giorno fatale. I cani hanno abbaiato in un punto diverso rispetto al passato, verso la riva est. E, inoltre, in un punto vicino alla foce del torrente. Perché? E perché comunque le ricerche procedono a vuoto? "L’ipotesi è che il corpo possa essere stato spostato dalle correnti e coperto dal fango, risultando così invisibile. Vicino al torrente potrebbe esserci stato, tempo fa, quel cadavere oppure un altro poi ritrovato. Per quanto il lavoro sia stato approfondito, non avremo mai la certezza". La famiglia di Sara ha atteso notizie nella propria casa, a Forlì. Ha scelto di non rilasciare dichiarazioni fino al termine delle ricerche. È evidente, però, che le speranze di dare una sepoltura a Sara si assottiglino sempre di più. In suo ricordo, nel principale parco di Forlì, è stato piantato un albero.

Cosa succederà adesso? La decisione finale sarà presa dal Commissariato del Governo, l’ente che per la provincia autonoma di Trento equivale alle nostre prefetture: potrebbero decidere di chiudere definitivamente le ricerche. Per quanto il ritrovamento del corpo sarebbe stato importante anche da un punto di vista penale, però, difficilmente si fermerà l’indagine: anzi, i pm di Trento hanno terminato di sentire tutte le testimonianze, acquisendole come prove proprio in vista del processo.

Le ricerche del corpo di Sara Pedri, la ginecologa 31enne di Forlì scomparsa in Trentino il 4 marzo del 2021, sono proseguite anche questa mattina nel lago di Santa Giustina, in valle di Non, ma senza alcun esito.