La neve si scioglie per le alte temperature, ma la siccità del Po resta critica

Lo scioglimento delle nevi incrementa di poco le portate del fiume. In Veneto, Zaia firma un’ordinanza contro la siccità

 tratto del fiume Po, nel territorio del Comune di Occhiobello (Ro)

tratto del fiume Po, nel territorio del Comune di Occhiobello (Ro)

Rovigo, 16 marzo 2023 – Preoccupa lo stato idrologico del fiume Po, dati aggiornati al 15 marzo. A sette giorni dalla riunione dell’Osservatorio sulle Crisi idriche, coordinato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po-MASE, i valori registrati lungo l’asta del grande fiume restano ancorati a livelli critici se raffrontati ai valori medi.

Le sezioni in cui si palesa ancora in modo evidente la magra invernale restano soprattutto quelle di Piacenza, Cremona e Pontelagoscuro (Ferrara) dove le condizioni idrologiche sono ad oggi di siccità estrema. Le temperature sopra la media hanno solo parzialmente contribuito allo scioglimento delle nevi già presenti e i 20 metri cubi al secondo guadagnato in alcune delle stazioni monitorate non alterno il generale equilibrio. Una fotografia che disegna i confini di un’area distrettuale ancora pesantemente in sofferenza confermata anche dai volumi scarsi dei Grandi Laghi alpini che non hanno subito variazioni degne di significato: tutti i laghi sono regolati per rilasciare valori di portata prossimi o pari al minimo deflusso.

Ecco i valori delle portate, aggiornati al 15 marzo 2023, rilevati nelle stazioni lungo l’asta del Po e, tra parentesi, i valori di comparazione con la settimana precedente: Spessa Po (PV) 226 mc/s (al 6 marzo: 205 mc/s); Piacenza 295 mc/s (279 mc/s); Cremona 392 mc/s (387); Boretto (RE) 472 mc/s (444 mc/s); Borgoforte (MN) 572 (569 mc/s); Pontelagoscuro (Ferrara) 578 mc/s (568 mc/s). Per quanto concerne il riempimento dei Grandi Laghi le percentuali, aggiornate al 15 marzo 2023, sono le seguenti: Lago Maggiore 44,9%; Lago di Como 21,2%; Iseo 17,9%; Idro 43,4%; Garda 38,6%.  

Temperature e precipitazioni

Nella prima metà di marzo le temperature sono risultate nel Distretto del fiume Po generalmente superiori alle medie di riferimento. Le precipitazioni sono risultate inferiori ai valori tipici del periodo. Nei prossimi giorni è attesa una progressiva ripresa delle temperature che si attesteranno su valori prossimi o superiori a quelli tipici del periodo.  

Situazione portate del Po

Le sezioni principali del fiume Po negli ultimi 30 giorni hanno registrato valori di portata media prossime o inferiori al precedente minimo nel periodo 1991-2020, le condizioni più critiche sono state registrate nella sezione di Piacenza, Cremona e di Pontelagoscuro dove si registrano condizioni idrologiche di “siccità estrema”. I valori di portata media giornaliera risultano inferiori o confrontabili ai valori di portata caratteristica di magra nelle sezioni di Piacenza e Cremona. Una parziale ripresa è stata osservata nella prima metà di marzo. Per i prossimi giorni, nelle sezioni principali del fiume Po, non si prevedono incrementi significativi dei valori di portata.  

Diminuisce la neve

Durante i primi giorni di marzo, l’accumulo nivale complessivo presente sulle aree montane del Distretto del fiume Po risulta essere in linea con i valori osservati durante la fine di febbraio, e inferiore rispetto all’accumulo verificatosi a fine gennaio. Si registra in particolare la brusca riduzione verificatasi nell’Appenino emiliano romagnolo, dove passando dalla prima alla seconda settimana di marzo, il valore di SWE è diminuito di circa il 95%.  

Siccità: in Veneto un’ordinanza firmata dal governatore Zaia

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato il 14 marzo un’ulteriore ordinanza relativa alla carenza di disponibilità idrica nel territorio, contenente azioni regionali a tutela della risorsa idrica. “Siamo ancora – ha detto Zaia – a un livello di allerta che non richiede di imporre razionamenti, punto al quale speriamo di non arrivare. Tramite questa ordinanza intendo sensibilizzare con un atto formale i cittadini e tutte le istituzioni sulla necessità di non sprecare acqua in nessun modo, intervenendo, fra le altre misure, nell'irrigazione dei giardini, chiudendo i pozzi a gettata continua, evitando sprechi nelle acque ad uso pubblico. Per quanto riguarda l’aspetto agricolo – aggiunge il Presidente – purtroppo sappiamo che a causa di una rete datata per l’irrigazione arriva dal 40 al 60% dell’acqua disponibile all’origine. Non a caso – conclude – ho già detto in più occasioni che occorre un vero Piano Marshall per la realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche, piano al qualche, per quanto di competenza del Veneto, siamo già al lavoro”.