Superbonus 110% a rischio frenata: mancano materiali e manodopera

Emilia Romagna: valanga di richieste per le ristrutturazioni ma il mercato fatica a soddisfare gli ordini. Confartigianato: "Edilizia bloccata per 10 anni, adesso si devono formare le figure professionali"

Superbonus 110 %, i numeri

Superbonus 110 %, i numeri

Bologna, 28 marzo 2021 - I materiali per coibentare le superfici non si trovano. I pannelli fotovoltaici sono merce rara, per non parlare delle batterie di accumulo. E i termotecnici? Carichi di lavoro, con le agende piene per settimane. In Emilia Romagna la corsa al superbonus 110% è partita, ma rischia di subire un brusco rallentamento a causa delle difficoltà nel reperimento delle materie prime. A lanciare l’allarme sono stati nei giorni scorsi gli artigiani di Lapam–Confartigianato costruzioni a Modena e Reggio Emilia, ma il problema esiste in tutta la regione pur in maniera non uniforme. Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna, ne trova l’origine "in un andamento produttivo che procede più lentamente a causa della pandemia. Molti dei materiali utilizzati provengono dai mercati internazionali e in alcuni casi c’è difficoltà a trovarli".

In Emilia Romagna sono oltre 90mila le imprese del sistema casa potenzialmente interessate dal superbonus (oltre il 40% a carattere artigiano), con più di 200mila occupati. Lapam stima che il bonus possa mobilitare risorse da un minimo di 1,1 miliardi di euro a un massimo di 1,6 miliardi fino al 2026 in regione, con un importo massimo in media annua di 276 milioni.

"L’edilizia – la premessa di Renzi – può fare da volano per il rilancio dell’economia dopo una crisi drammatica cominciata nel 2008 e continuata negli anni a seguire. Misure come il superbonus stanno rimettendo in moto un comparto che è stato a lungo fermo, creando un doppio effetto positivo: gli edifici diventano più sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico, a guadagnarne sarà anche l’estetica dei nostri centri grazie alla presenza di strutture più moderne". I problemi di queste settimane, però, rischiano di vanificare le buone intenzioni. "Serve una proroga dell’agevolazione almeno fino al 2023, ancora meglio oltre. In caso contrario gli effetti positivi del provvedimento potrebbero essere ridimensionati e molti non riusciranno a completare in tempo gli interventi" spiega Renzi.

Anche perché le difficoltà non si fermano alla carenza di materiali. Manca pure la manodopera qualificata: dai pavimentisti agli intonacatori, sono diverse le figure professionali di cui necessita il settore. "Proprio perché l’edilizia è rimasta bloccata per oltre dieci anni – continua il segretario di Confartigianato Emilia Romagna – non c’è stato un adeguato ricambio generazionale di risorse umane. Bisogna agire sulla formazione, il ruolo di un’associazione di categoria è fondamentale. E magari potrebbe essere un’occasione per lavoratori provenienti da altri settori in crisi a causa della pandemia". C’è poi l’immancabile burocrazia. Lapam lamenta "fatica nel produrre la documentazione necessaria per mandare avanti le pratiche, incidono i lunghi tempi di attesa per l’accesso agli atti in vari comuni". Nelle scorse settimane la Regione ha avviato la sperimentazione di una piattaforma telematica unitaria per le pratiche edilizie: una scrivania digitale utile anche per facilitare l’accesso al superbonus 110%.

"Dobbiamo portare avanti un’opera di sburocratizzazione. Ciò che è stato fatto per il ponte Morandi a Genova – dice Renzi – è un esempio: il rispetto delle regole è chiaramente imprescindibile, ma occorre riaffermare la cultura del fare".