Emilia Romagna, vaccinazioni sprint. "Decisivi sindaci e medici di base"

Da marzo protezioni agli anziani: prima gli over 80, poi la fascia 60-79. Quindi scuola e forze dell’ordine

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Bologna, 15 gennaio 2020 - L’Emilia-Romagna resta arancione e lo sarà, se l’indice di contagio Rt rimarrà sotto controllo, per almeno quindici giorni, anche se il rischio è in aumento. Ma la Regione guidata da Stefano Bonaccini pensa già al domani e iniziano a delinearsi le prime linee guida per la fase due delle vaccinazioni di massa che partirà a marzo. Centrale il ruolo dei medici di base e dei sindaci e grande attenzione sarà data alle categorie fragili. Il tutto mentre ieri è stato raggiunto il traguardo della centomillesima persona vaccinata: è un’infermiera, Alexa, di 26 anni.

Vaccini fase 2: le prime linee guida in Emilia Romagna  

Il colore

Arancione significa bar e ristoranti aperti esclusivamente per asporto e consegne a domicilio, divieto di spostamento fuori dal Comune di residenza se non per motivi di lavoro, salute o stato di necessità e coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5. L’Emilia Romagna ha chiesto a Roma di non vietare l’asporto dai bar dopo le 18, col compromesso di non vendere però alcolici proprio dalle 18.

I dati

Alle 18.30 le 7.484 dosi somministrate hanno portato il totale delle vaccinazioni a 100.341. Siamo oltre metà della prima tranche di vaccinazioni, che riguardano il personale sanitario e non sanitario che lavora in ospedali e ambulatori, nonché gli ospiti delle Rsa. I numeri del contagio si mantengono stabili: nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono stati 1.515, scoperti sulla base di 15.033 tamponi con, però, altri 70 morti e una crescita dei ricoverati in terapia intensiva (233, + 4). Calano invece quelli negli altri reparti Covid, 2.610 (-68). I dati segnaleranno un rischio in aumento, ma resteremo arancioni.  

Il piano

A marzo scatterà la cosiddetta fase due. L’Emilia-Romagna sta attendendo le specifiche del Governo, ma ha già iniziato un dialogo con Ausl e Comuni per non farsi trovare impreparata. Da marzo saranno vaccinati, prima di tutto, gli anziani: si partirà dagli over 80, poi la fascia 60-79. A seguire ci saranno le persone fragili (con patologie croniche o a rischio maggiore in caso di covid) e i disabili. Su questa categoria Bonaccini non ha dubbi. Toccherà poi, con ogni probabilità, al personale scolastico e alle forze dell’ordine. Difficile ipotizzare un numero di vaccinazioni giornaliere: tutto dipende da quante dosi del siero Astra-Zeneca arriveranno. Ci sarà poi una premialità per le Regioni più virtuose con l’uso delle dosi: l’equilibrio da mantenere sarà fra quelle inoculate al primo giro, quelle mantenute per il secondo e quelle non sprecate.

Emilia Romagna in zona arancione dal 16 gennaio. Ecco i parametri

Il personale

Arriveranno nuovi assunti grazie ai bandi appena emessi. Ma la chiave di volta sarà il dialogo che il governatore Stefano Bonaccini ha intavolato insieme con il ministro Roberto Speranza con i medici di base e le associazioni di riferimento che li rappresentano. Negli ambulatori potrebbero essere svolte vaccinazioni oltre ai luoghi (come la Fiera o gli ospedali) già individuati. Il ruolo dei sindaci sarà quello di segnalare pazienti sensibili che potrebbero sfuggire ai report o dare sostegno logistico.  

Gli strumenti

Allo studio, per chi frequenta i grandi eventi e gli stadi (nel caso si dovesse tornare a riaprire qualcosa) un ‘passaporto vaccinale’. Le Ausl avranno dei registri con gli elenchi delle persone da vaccinare e si potrà prenotare con app o sms. Ieri intanto a Reggio Emilia è stato diffuso "impropriamente" un indirizzo internet con le modalità informatiche per la prenotazione della vaccinazione anti-Covid riservata alle categorie aventi diritto previste dalla fase 1. L’Ausl lo ha "immediatamente disattivato".