Vaccino agli over 50, Burioni: "Chi non lo ha fatto corre un grave rischio"

Il virologo ospite a 'Che tempo che fa'. Con lui il professor Mantovani, a capo del team scopritore di un 'antenato' degli anticorpi capace di riconoscere il Covid

Ospiti di Fazio Burioni e Mantovani

Ospiti di Fazio Burioni e Mantovani

Pesaro, 6 febbraio 2022 - Un ‘antenato’ degli anticorpi capace di riconoscere il Covid. Ma anche l'importanza di insistere sulla vaccinazione, soprattutto tra gli over 50. Questo il fulcro della ‘lezione’ del virologo pesarese Roberto Burioni, che stasera si è presentato in compagnia di Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto Clinico Humanitas, a "Che Tempo che Fa" su Rai3. "Chi non lo ha ancora fatto corre un grande rischio - ha detto -, anche perchè i dati sui vaccinati con terza dose indicano una protezione fino al 90% dai ricoveri. Le cose stanno migliorando, potrebbero andare molto meglio se le persone si decidessero". 

Omicron, Burioni e Fauci: "Inutile un vaccino specifico"

Si è parlato poi di un'importante scoperta: "L'immunità innata, la nostra prima difesa – ha spiegato Mantovani -. Gestisce la maggior parte dei nostri problemi senza che ce ne accorgiamo. Da marzo abbiamo deciso di studiarla rispetto al Covid e abbiamo scoperto che in particolare un antenato degli anticorpi, che si chiama MBL, riconosce il virus e ha attività antivirale”. 

Zona arancione per le Marche, i dati Covid di Emilia Romagna e Veneto - Covid nelle Marche: il bollettino

Secondo Burioni: “Questa scoperta potrebbe aiutarci a capire chi si aggrava e perché” "La domanda che ci poniamo è: perché in alcuni funziona e in altri no? Non tutti si ammalano e non tutti si ammalano in forma grave. Ci sono fattori che lo determinano - ha spiegato poi Mantovani -: l'età, lo stile di vita, fumare o non fumare, essere in sovrappeso, e poi c'è una componente genetica. Chi ha varianti sfavorevoli di MBL è più a rischio di avere la malattia grave”.

Nuovi sintomi Covid: con Omicron anche prurito e irritazioni cutanee - I cani fiutano chi è positivo al Covid, uno studio lo dimostra ​ Secondo i due esperti però non si può ancora prescindere dalla vaccinazione: “Al di là delle scoperte sull'immunità innata, i vaccini sono la prima cintura di sicurezza. Vaccinandoci ci premette di far allacciare la cintura di sicurezza anche al sistema sanitario nazionale, ci permette di tornare a fare prevenzione e cura del cancro e delle malattia cardiovascolari nel Sistema Sanitario nazionale". Ha concluso Mantovani. “Ancora bassi – secondo Burioni -, i dati sulle vaccinazioni pediatriche. Avere un numero più alto di vaccinati ci permetterebbe di stare più tranquilli anche con le nuove misure relative alla scuola”.