Zona gialla in Emilia Romagna, Marche e Veneto: fino a quando?

Scendono ancora incidenza e indice Rt nelle tre Regioni, mentre gli ospedali cominciano a respirare e l'occupazione si allontana dalla soglia di criticità. Gli attuali valori sanitari garantiranno la zona gialla per qualche settimana, salvo improvvisi peggioramenti. L'analisi approfondita del monitoraggio dei dati Covid-19

Zona gialla e tendenza dei dati in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Zona gialla e tendenza dei dati in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Bologna, 25 aprile 2021 - Al via il cambio colore per 15 regioni, che entrano in zona gialla, da domani, 26 aprile. Ci sono quindi nuove regole da rispettare, indicate nel decreto riaperture, che il governo Draghi ha emesso questa settimana. Emilia-Romagna, Marche e Veneto tornano, così, in fascia gialla e a dare l'annuncio ufficiale sono i rispettivi governatori, Bonaccini, Acquaroli e Zaia.

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A livello nazionale, intanto, "la situazione epidemiologica tende gradualmente, anche se lentamente a migliorare", fa sapere Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione al Ministero della salute. L'incidenza (quanti casi ci sono ogni 100mila abitanti) è scesa da 160.5 a 157.4 e l'indice Rt da 0.85 a 0.81

Il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva, al 23 aprile, è al 33% quindi ancora al di sopra della soglia critica. Al 33% anche i posti nei reparti Covid non critici. "Si cominciano però a vedere gli effetti benefici delle vaccinazioni, infatti la campagna vaccinale ormai ha accelerato il suo ritmo e questo giustifica anche la possibilità di riaperture, seppur graduali. Naturalmente è bene comunque che le persone mantengano dei comportamenti ispirati alla prudenza", afferma Rezza. 

Continuano a migliorare i dati sanitari di Emilia-Romagna, Marche e Veneto, in base ai parametri dell'ultimo monitoraggio Covid-19 del Ministero della Salute. È il monitoraggio numero 49 e si riferisce alla settimana dal 12 al 18 aprile. Ecco tutti i dettagli. (Qui l'analisi del monitoraggio precedente, il numero 48, dal 5 all'11 aprile).

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Emilia Romagna

I tempi critici delle settimane centrali di marzo, quando la regione era in zona rossa, sono diventati un ricordo, anche se doloroso. L'Emilia-Romagna si affaccia su un panorama del tutto diverso e positivo. Rt e incidenza non sono più un allarme e c'è un fiducioso calo dell'occupazione ospedaliera. 

L'indice Rt scende ancora, da 0.78 0.73. L'incidenza (numero di casi ogni 100mila abitanti) passa da 161.22 a 148.52 (anche se è in leggero rialzo nella settimana dal 16 al 22 aprile e arriva a 152). Anche ll'Rt di Bologna (video) e provincia è in leggero rialzo: "Siamo attorno a 0,77-0,78 mentre qualche giorno fa eravamo a 0,69", fa i conti il direttore della sanità pubblica dell'Ausl di Bologna Paolo Pandolfi.

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Comunque, i valori sono sotto la media nazionale e garantiscono alla regione una 'bassavalutazione di probabilità di diffusione del virus. Anche i casi settimanali sono sempre meno: 6.630 (7.197 dal 5 all'11 aprile; 10.117 dal 29 marzo al 4 aprile).

L'occupazione ospedaliera è ancora sopra - ma di poco - la soglia di criticità, per questo la valutazione di impatto sugli ospedali è ancora ‘alta’. Il miglioramento è però considerevole. Al 23 aprile le terapie intensive sono occupate al 36% (erano al 41% una settimana fa). I reparti Covid non critici sono migliori della media nazionale: 30% contro il 36% della settimana scorsa. 

La classificazione complessiva di rischio rimane 'moderata'. Con dati leggermente peggiori di questi (7 o 8mila casi settimanali e incidenza oscillante da 170 e 180), la regione è stata gialla per tre settimane a inizio febbraio. Nulla toglie, quindi, che questi dati garantiscano il giallo per almeno due o tre settimane, se non di più. Il vincolo sarebbe rispettare le regole, affinché i dati non peggiorino.

Marche

Percentuali così basse di occupazione ospedaliera non si vedevano da diverso tempo. Almeno da fine dicembre 2020. Ora i dati sono a tutti gli effetti da zona gialla. Le terapie intensive sono occupate al 31% (contro il 44% della settimana scorsa). I reparti non critici lo sono al 37%, a fronte del 44% del 16 aprile. C'è però un'allerta di resilienza territoriale, cioè un valore di quelli in continuo esame per valutare l'abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti. Viene segnalato un aumento delle percentuali di tamponi positivi. Un dato che va sopra la soglia del 10% ed è del 13.1%. Si vedrà la prossima settimana se questo dato si tradurrà anche in più casi positivi al Covid-19.

Riguardo questa settimana, i casi settimanali sono stati comunque di meno della precedente: 1.893, contro i 2.084 della settimana 5-11 aprile e i 2.940 del 29 marzo-4 aprile. 

Molto bene l'indice Rt che scende notevolmente a 0.69 (era a 0.9 la settimana scorsa). L'incidenza passa da 137.77 a 125.4 (in leggero rialzo nella settimana dal 16 al 22 aprile: 129). Per questo la valutazione di probabilità di diffusione del virus è 'bassa'. 'Moderata' sia la classificazione complessiva di rischio, sia la valutazione di impatto sugli ospedali. 

Incidenza e Rt sono più bassi perfino dell'Emilia-Romagna. La zona gialla continuerà, salvo improvvisi picchi, per diverse settimane. 

Veneto

Indice Rt e incidenza sotto le media nazionali, così come le percentuali di occupazione degli ospedali. È la terza settimana consecutiva che il Veneto ha tutte le valutazioni del monitoraggio 'basse' e di questo passo, il giallo sarà difficile da perdere di vista per un po'. 

Nello specifico, l'Rt è a 0.71. È a 0.81 quello italiano ed era a 0.81 anche quello veneto la settimana scorsa. L'incidenza cala di poco: da 130.9 a 129.67, ma quella nazionale è più alta, cioè a 157.4. Inoltre, il valore più aggiornato dell'incidenza (quello della settimana 16-22 aprile) è a 127.

Casi settimanali6.327. Ce n'erano stati 6.387 dal 5 all'11 aprile e 9.160 dal 29 marzo al 4 aprile. Tornano a svuotarsi gli ospedali, dopo un leggero rialzo registrato due settimane fa. Le terapie intensive passano da 24% a 19%. I reparti non critici da 22% a 18%.

I dati di questa settimana non sono molto dissimili dalla precedente. Rimangono positivi e assicurano al Veneto la situazione sotto controllo. 

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