LUCA RAVAGLIA
Cultura e spettacoli

Festa dei nonni, la canzone (d’amore) del leader degli Extraliscio

Un brano-omaggio. Mirco Mariani: “Erano poveri e felici. Il loro bene incondizionato mi ha sconvolto la vita”

Mirco Mariani, leader degli Extraliscio, ancora bimbo assieme ai nonni

Mirco Mariani, leader degli Extraliscio, ancora bimbo assieme ai nonni

Cesena, 1 ottobre 2023 – La foto è in bianco e nero. Non per una questione artistica, ma per questione del fatto che erano altri tempi. C’è un ragazzo, capelli mossi, pantaloni corti e sorriso sereno. Guarda i suoi nonni, affacciati sulla porta di casa. È la storia di un momento, ma anche di una vita. Perché quello che si diventa da grandi, lo si inizia a scrivere da piccoli, in compagnia di persone speciali. Domani, 2 ottobre, si celebrerà la festa dei nonni, una ricorrenza che Mirco Mariani, leader degli Extraliscio, ha voluto celebrare pubblicando una canzone dedicata a Beppa e Guido, i suoi nonni, che non sono più qui a potersi godere la musica, ma che col loro amore hanno contributo a coltivare il talento dell’artista che oggi rende loro omaggio.

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Mariani, il titolo ‘Nonni belli’ dice già tutto.

"Sono più emozionato ora rispetto a quando sono salito sul palco di Sanremo. Volevo fare un regalo ai nonni, a tutti i nonni. Che se lo meritano".

Racconti di Beppa e Guido.

"Il loro bene è stato incondizionato, arrivava dal ‘niente’. E per questo mi ha ‘sconvolto’ la vita. Sono cresciuto abituandomi ai loro gesti. Gesti che si sono persi".

Quali?

"Ora si ha tutto e ci si lamenta sempre. Una volta non si aveva niente e si rideva di gusto. Mio nonno lavorava nell’orto e ogni sera tornava a casa con un nuovo buco nei pantaloni. Allora mia nonna prendeva ago, filo e una toppa. Alla fine c’erano più toppe che tessuto, ma per nessuno è mai stato un problema. Poi c’erano i sapori e profumi, le tagliatelle al ragù mangiate tutti insieme. Che meraviglia".

Nella canzone parla della loro casa, la ‘torretta a tre piani’.

"È a Bagno di Romagna, sull’Appennino, in una frazione con 12 edifici in tutto. Piccola, ma piena di ricordi. Ci hanno abitato in nove, due genitori e sette figli. Sapevano quanto ci fossi affezionato e così l’hanno lasciata a me. La adoro. Quando organizzo cene con gli amici, il tavolo in cucina non ci sta tutto, dobbiamo tenerlo un po’ anche fuori, in giardino. Lì tutti si sentono a casa".

Soprattutto lei.

"Le sedie, i muri, tutto è legato a qualcosa. A mio nonno diagnosticarono una cancrena alla gamba. Dissero che se non gliela amputavano sarebbe morto. Ma senza una gamba non sarebbe riuscito ad andare nel suo orto. E allora sarebbe morto lo stesso, di spirito. Rinunciammo all’intervento e mia nonna fece il resto: ogni sera, tutte le sere, gli cambiava le bende gli disinfettava le ferite con un amore del quale non ho paragoni. Mio nonno è morto, diverso tempo tempo dopo e per ragioni che con la cancrena non avevano nulla a che fare".

Hanno fatto in tempo a vederla musicista?

"No, purtroppo. Però hanno fatto in tempo ad assaporare la mia passione per la musica".

Passione.

"Passione era il soprannome di mio nonno. Nessuno dei suoi figli lo ha ereditato, io sì. Se vai a Bagno di Romagna e chiedi di Mirco, ti guardano strano, ma tutti sanno chi è ‘Passione’. ‘Passione’ sono io. Ne sono orgoglioso".

Lei è padre.

"Di due ragazze di 20 e 17 anni. Sono state loro a raccogliere tutte le vecchie foto dei miei nonni che si vedono nel video della canzone con regia di Betty Wrong (nome d’arte di Elisabetta Sgarbi)".

Cos’ha il nonno di diverso dal babbo?

"Il babbo vigila sulla tua crescita, si sente responsabile di tante cose. Il nonno quella fase l’ha superata, la ricorda e forse proprio questo cambia approccio. Il nonno è leggero, semplicemente sorride e ti riempie di tutto l’affetto che ha".