
Samuel Peron con Federica Pellegrini in una puntata di ’Ballando con le stelle’
Emigrazione, emancipazione, dignità della donna, riscatto. Amore, passione, musica e…tango. Sono tanti i temi protagonisti dello spettacolo teatrale Historia. Una storia di migrazione e amore, nell’originale format che unisce narrazione, musica dal vivo e danza per raccontare storie di migrazione e di vita. Stasera alle 21, in piazza Libertà a Maranello, a dare vita allo spettacolo saranno gli amatissimi ballerini Samuel Peron e Veera Kinnunen, la cantante Stefania Caracciolo e altri musicisti della popolare trasmissione di Rai 1 Ballando con le stelle. L’evento, ideato dal maestro Daniele Bocchini, prodotto da Silvia Ferrari TGC Eventi e distribuito da Equipe Eventi, è inserito nel cartellone del Giugno Maranellese, promosso dal Comune di Maranello in collaborazione con il consorzio Terra del Mito, in occasione della celebrazione degli ottanta anni di attività della Lumetti Group, storica realtà del territorio.
Samuel Peron, come è nato ‘Historia’?
"Il format è nato da un’idea di Daniele Bocchini durante il lockdown: appena possibile abbiamo iniziato a proporlo prima nelle piazze, perché i teatri erano chiusi. Poi nel corso degli anni ha avuto un’evoluzione ed è diventato Historia di adesso, come spettacolo teatrale".
Quali sono i temi trattati?
"Lo spettacolo affronta temi attuali attraverso una storia di emigrazione. Esteban, protagonista e voce narrante di Historia, è una donna che scappa dalla Sicilia negli anni Trenta, affronta un viaggio oltreoceano col miraggio di una vita migliore insieme al suo amato (il mio personaggio), ma una volta arrivata a destinazione viene abbandonata e si ritrova sola nella realtà malfamata e maschilista di Buenos Aires. In questa città, Esteban, affascinata e sedotta da una musica nuova fatta, che imperversa di giorno nelle strade e di notte nelle milonghe, e che è proibita al mondo femminile, si traveste da uomo. Dunque, attraverso il canto, il ballo e l’interpretazione scenica portiamo il pubblico a riflettere su diversi temi: la nostalgia dell’emigrato, la ricerca della propria identità, l’uguaglianza di genere e la dignità della donna, il talento e la passione come strumenti di emancipazione e di sopravvivenza".
Può la danza contribuire all’inclusione?
"La danza è una forma pedagogica molto importante, secondo me sarebbe da includere all’interno delle scuole perché grazie al ballo i giovani avrebbero l’opportunità di avere più identità personale e rispetto nei confronti del sesso altrui. Ho fatto una ricerca sperimentale, all’interno delle scuole, con un percorso di dieci anni, e il ballo è servito moltissimo anche per integrare i ragazzi autistici e con disabilità".
E nello spettacolo, che ruolo ha il ballo?
"Vera e io siamo il fil rouge che collega la trama alla musica suonata – da questo gruppo musicale pazzesco – e alla voce, parimenti eccezionale, di Stefania Caracciolo".
Per 17 anni lei è stato tra i maestri di ‘Ballando con le Stelle’. Nel frattempo ha seguito anche altri percorsi...
"Sono un artista, ho fatto istituto d’arte e poi ho fatto scienze motorie all’Università… Ho bisogno di stimoli continui e ho anche 43 anni e per noi ballerini abbiamo è tanto (ride, ndr). Per questo ho iniziato a fare teatro e sto studiando canto, per un percorso formativo completo. Sarò sempre grato a Milly Carlucci per tutto quello che mi ha insegnato e quando mi chiama, in base agli impegni, ci sono".