BEPPE BONI
Editoriale

Medici di base, ancora troppi posti vuoti

C’è un problema evidente con i medici di base: la carenza di organico che si riflette sulla pelle dei cittadini. Cosa sta facendo il ministero della sanità per ovviare a questo inconveniente? La soluzione non è depotenziare i piccoli ospedali-gioiello come sta tentando fare l’attuale assessorato della Regione, penalizzando anche i punti nascita. Sulla sanità non si deve risparmiare. E si deve governare con maggiore efficienza.

Mario Caruso

Risponde Beppe Boni

Un primo passo il governo lo ha fatto aumentando i posti disponibili alla facoltà di Medicina e chirurgia. Sono infatti 2.094, contro i 1.986 del 2024-2025, i posti disponibili a Medicina nelle Università dell’ Emilia-Romagna per l’anno accademico 2025-2026. I dati sono diffusi dal Ministero dell’Università secondo cui, a livello nazionale, i posti disponibili negli atenei statali e non ammontano a 24.026, 3.002 in più rispetto al 2024-2025.

Per i medici di base il nodo sono anche le sedi disagiate soprattutto in Appennino dove le domande sono poche e i posti vacanti molti. Sedi scomode? Paghiamo meglio chi le accetta. In Emilia Romagna si stima, secondo la Regione, che manchino all’appello circa 1.441 medici di famiglia. Non è accettabile. Tra le cause ci sono il pensionamento di molti professionisti, la difficoltà di attrarre giovani verso la medicina di base e la scelta di alcuni professionisti di optare per il settore privato o per altre regioni. E allora bisogna rendere più appetibile questo percorso professionale.

Secondo i dati aggiornati ad aprile 2025 è la provincia di Modena quella dove mancano più dottori, esattamente 267, seguita da Bologna con 247. Al terzo posto c’è Reggio Emilia con 209 posti vacanti. Seguono Parma dove c’è bisogno di altri 145 medici, poi Piacenza con 113, Ravenna 109, Ferrara 107, Rimini dove occorrono altri 90 medici, Cesena coni 63, Forlì 59.

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