Covid oggi, il bollettino del 7 ottobre 2022 in Emilia Romagna: 4.095 contagi e 8 morti

Sale di nuovo la curva dei nuovi positivi in regione che oggi supera ancora ua volta quota 4mila. Stabili le Terapie intensive ma si registra un aumento dei ricoveri nei reparti Covid (+24)

Bologna, 7 ottobre 2022 - Mentre arriva l'ok ai booster bivalenti anche per le donne in gravidanza e in allattamento, i dati del bollettino Covid dell'Emilia Romagna di oggi 7 ottobre 2022 non sono confortanti: i nuovi contagi infatti superano ancora quota 4mila e arrivano a 4.095 contro i 3.897 di ieri.   Sono invece 1.746 le persone guarite. Stabili i ricoveri nelle terapie intensive, in aumento nei reparti Covid (+24). Crescono anche i decessi che nelle ultime 24 ore sono 8 contro i tre di ieri. L’età media dei nuovi positivi è di 52,7 anni. La cifra complessiva dei tamponi molecolari risente della mancata trasmissione, per problemi informatici, dei dati di alcune aziende ospedaliere; assenza che condiziona anche il dato della percentuale odierna dei nuovi positivi che risulta del 51,5%.

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Il grafico del bollettino Covid dell'Emilia Romagna di oggi 7 ottobre 2022
Il grafico del bollettino Covid dell'Emilia Romagna di oggi 7 ottobre 2022

Ricoveri e Terapie intensive

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 18 (dato invariato rispetto a ieri) l’età media è di 68,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 820 (+24 rispetto a ieri, +2,6%), età media 74,8 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Parma  (+2);  2 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (invariato); 5 a Bologna (invariato); 1 a Imola (-1); 1 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (-1). Nessun ricovero a Piacenza (come ieri) e a Ferrara (come ieri). 

La mappa del contagio

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 777 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 384.656) seguita da Modena (580 su 287.115); poi Reggio Emilia (545 su 213.711);  poi Ravenna (438 su 179.007) e Parma (406  su 160.233); quindi Rimini (312 su 177.579), Ferrara (310 su 135.470), Piacenza (237 su  97.771), Forlì (203 su 88.108 ) e Cesena (203 su 106.459 ); infine il Circondario Imolese (84 su 58.280).

Casi attivi e guariti

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 35.929 (+2.341). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 35.091 (+2.317), il 97,7% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 1.746 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.834.398.

Morti da Covid salgono a 8

Purtroppo, si registrano 8 decessi, alcuni dei quali dei giorni scorsi: 1 in provincia di Parma (un uomo di 88 anni), 2 in provincia di Reggio Emilia (due donne di 85 e 94 anni), 1 in provincia di Modena (un uomo di 95 anni), 2 a Bologna (una donna di 87 anni e un uomo di 72 anni), 1 a Ferrara (un uomo di 66 anni), 1 in provincia di Rimini (un uomo di 88 anni). Non si registrano decessi nelle province di PiacenzaRavennaForlì-Cesena e nel Circondario imolese. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 18.062.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.883.067 dosi; sul totale sono 3.800.365 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,6%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.961.440.

Anche l'Emilia Romagna tra le 6 regioni definite a rischio alto per l'Iss

Sei Regioni e Province autonome - rispetto alle 5 della scorsa settimana - sono classificate questa settimana a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza: oltre all'Emilia Romagna anche Abruzzo, Lazio, Marche, Puglia e Veneto. Una Regione, la Toscana, è definita 'non valutabile', status equiparabile al rischio alto. Le restanti 14 sono a rischio moderato. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19. 

Ricciardi: "Attenzione alla nuova ondata pandemica: quarta dose è necessaria"  

"Sta partendo una nuova ondata pandemica che purtroppo troverà in larga parte gli italiani impreparati perché molti soprattutto anziani non si sono vaccinati con la quarta dose e quindi di fatto non sono protetti contro la malattia grave". Così Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma, ospite di Rai Radio 1. Sulla chi deve fare la quarta dose, Ricciardi chiarisce che "sarebbe opportuno che tutti la facessero, però per i soggetti fragili per età o patologia è veramente una questione di sopravvivenza". 

Ma aumenterà anche la mortalità? "Sicuramente - ha risposto l'esperto - meno del 30% degli ultra 80enni è vaccinato con la quarta dose". La situazione delle varianti preoccupa? "Domina ancora Omicron - avverte il medico - ma ci sono delle sottovarianti e una ha il vantaggio del 10%, significa che ha un po' più di contagiosità. L'impatto sugli ospedali non sarà quello drammatico degli anni passati, ma un impatto forte sicuramente l'avrà. E' un onda non uno tsunami".

Vaccini: ok ai booster bivalenti in gravidanza e in allattamento

Le vaccinazioni contro il Covid primarie e di richiamo con vaccini a mRNA (terza e quarta dose) sono raccomandate a tutte le donne in gravidanza e che allattano. È quanto emerge dall'aggiornamento delle indicazioni sui vaccini in gravidanza e in allattamento, redatte dell'Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) - Istituto Superiore di Sanità (Iss), alla luce dei nuovi vaccini disponibili e dell'introduzione della seconda dose booster (quarta dose) anche per questa categoria di persone.

Per le donne in gravidanza, in particolare, si legge nel testo dell'Iss, la raccomandazione al vaccino c'è specialmente in caso di maggior rischio di sviluppare una malattia grave da Covid-19 (donne con fattori di rischio come età ≥30 anni, BMI >30 kg/m2, comorbidità, cittadinanza di Paesi ad alta pressione migratoria). Sempre per le donne in gravidanza, la vaccinazione primaria e le dosi di richiamo (terza e quarta dose) possono essere somministrate contestualmente alle vaccinazioni raccomandate in gravidanza contro l'influenza e la pertosse.

Quanto alle donne in allattamenento, rileva l'Iss, la vaccinazione primaria e le dosi di richiamo (terza e quarta dose) con vaccini a mRNA non espongono il lattante a rischi e gli permettono di assumere anticorpi contro SARS-CoV-2 tramite il latte. Il calendario vaccinale di un neonato allattato da madre vaccinata, poi, non prevede alcuna modifica.