Screening gratuito epatite C: chi lo può fare

Nei primi sei mesi del 2023, grazie a 355.609 test sono risultati 569 positivi in Emilia Romagna: quali sono i sintomi dell’infezione e le sue conseguenze

Epatite C, test gratuito in Emilia Romagna

Epatite C, test gratuito in Emilia Romagna

Bologna, 11 novembre 2023 – In Emilia-Romagna, nei primi sei mesi del 2023, grazie a 355.609 test di screening per l’epatite C sono risultati 569 positivi al secondo test di conferma, quello che fa seguito al primo esame del sangue, se positivo; di questi, 537 sono stati inviati ai centri di cura specialistici e 369 hanno iniziato un trattamento terapeutico.

Chi può fare lo screening gratuito

Lo dicono i numeri della campagna di screening gratuito della Regione avviata nel 2022 e destinata a tre categorie: tutti i nati dal 1969 al 1989 iscritti all’anagrafe sanitaria (inclusi gli stranieri temporaneamente presenti - STP), le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD) indipendentemente dall’anno di nascita e dalla nazionalità, e i detenuti in carcere, anche in questo caso indipendentemente da età e Paese di provenienza, come stabilito a livello nazionale.

In totale sono 1.353.689 i cittadini destinatari dello screening in Emilia-Romagna, nelle tre categorie previste: 1.325.966 nati tra il 1969 e il 1989, 22.043 seguiti dai SerD e 5.680 detenuti. Al 30 giugno 2023, 355.609 hanno effettuato il test di screening, pari al 26,3%; di questi 3.578 sono risultati positivi (1%) e per 569 (0,16% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test. 537 sono stati inviati ai centri di cura specialistici e 369 hanno iniziato il trattamento terapeutico. Esiste infatti un’efficace terapia antivirale, semplice da assumere e sicura: circa il 95% delle persone trattate guarisce completamente eliminando l’infezione; attualmente, invece, non esiste un vaccino.

Epatite C: quali sono i sintomi

Con un esame del sangue si può verificare se una persona ha contratto l’epatite C, un’infezione potenzialmente pericolosa. Chi la sviluppa in forma cronica, nella maggior parte dei casi non presenta alcun sintomo o solo sintomi generali, come depressione e stanchezza, ma a volte l’infezione può evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato.

Come partecipare allo screening

L’invito ai cittadini destinatari dell’iniziativa (cittadini nati dal 1969 al 1989) avviene tramite il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e l’invio di un sms in cui viene descritta la modalità di accesso alla prestazione Hcv Reflex (con prelievo di sangue venoso). La prenotazione può essere effettuata attraverso Fse, sportello Cup, Cup Web e App Er Salute, senza bisogno di prescrizione su ricetta e senza pagamento ticket. La proposta di adesione allo screening può avvenire anche in occasione di esami ematici già prescritti per altri motivi, durante l’effettuazione del prelievo. Sul campione ematico viene effettuato un primo esame sierologico, ed eventualmente i successivi approfondimenti necessari.

Come si riceve l’esito

Il cittadino riceve sul Fse l’esito dello screening se negativo; in caso di esito positivo, viene preso in carico dal centro specialistico di riferimento individuato dall’Azienda sanitaria, che lo contatta e fissa la visita specialistica (sempre senza prescrizione, né pagamento di un ticket). I SerD continueranno l’attività già in corso per la ricerca del virus Hcv nei soggetti che seguono, di qualunque età siano. In caso di esito positivo viene garantito, da parte del medico SerD, l’invio del paziente a una visita specialistica e il follow up del trattamento. Anche all’interno degli istituti penitenziari proseguirà l’attività di screening per Hcv già in corso, e la presa in carico specialistica per i casi risultati positivi.

La campagna di comunicazione

Proprio per far conoscere questa opportunità offerta gratuitamente, sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, il Servizio sanitario regionale è pronto a rilanciare la campagna di comunicazione, con spot video e radio, info sui social e materiale cartaceo.

“La prevenzione- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- è uno strumento di fondamentale importanza e i numeri di questa prima parte dell’anno dimostrano ancora una volta che chi ha aderito alla campagna, grazie a un semplice prelievo del sangue, ha fatto la scelta giusta. Senza screening avrebbe scoperto tardi, o non avrebbe scoperto affatto, di avere contratto il virus dell’Hcv e di conseguenza non avrebbe effettuato la visita specialistica, né iniziato il trattamento terapeutico. Rispetto allo scorso anno, anche se i dati si riferiscono solo al primo semestre 2023, registriamo una maggiore adesione. Ma non basta. Per questo la campagna di comunicazione, che rilanciamo con nuovi strumenti, può sensibilizzare quanti ancora non hanno aderito”.

“E se per un minuto pensassi a evitare i rischi dell’epatite C”? È l’invito che lo spot video rivolge ai cittadini. Insieme a spot radio, social, affissioni e materiale informativo distribuito nei luoghi di cura, è uno degli strumenti messi a punto dal servizio sanitario regionale per rilanciare la campagna di comunicazione, incentrata proprio sull’importanza di ‘giocare d’anticipo’ con lo screening. Questo, infatti, rappresenta l’unico modo per individuarla, perché la maggior parte delle persone che hanno l’epatite C cronica non ha alcun sintomo o solo sintomi generali.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Regione, nella landing-page della campagna di comunicazione www.screeningepatitec.it