Mario Draghi in Emilia Romagna: "Inizia una fase di ripartenza e fiducia"

Visita al distretto ceramico, nel Modenese: "Serve un'Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e credere nel suo futuro". Bonaccini: "Sbloccare subito le infrastrutture finanziati". Nel passaggio a Bologna, piccola contestazione al Tecnopolo

Il premier Mario Draghi in vista al distretto ceramico: qui all'Atlas Concorde (Ansa)

Il premier Mario Draghi in vista al distretto ceramico: qui all'Atlas Concorde (Ansa)

Bologna, 1 giugno 2021 -  "Grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova", dice il presidente del consiglio Mario Draghi (video), nel corso della visita in Emilia Romagna, nel distretto della ceramica di Sassuolo e dintorni. Il premier ha riconosciuto l'unicità e l'importanza anche economica del distretto della ceramica e riconosciuto che un tale sforzo deve essere "sostenuta con adeguate infrastrutture materiali e immateriali".

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"L'Emilia, come ha ricordato il presidente Bonaccini, è una delle regioni più efficienti. Una fase di ripresa e fiducia, su cui costruire un Paese più giusto e più moderno", aggiunge Draghi.

"Questa Italia è viva, forte, e ha tanta voglia di ripartire. I mesi della pandemia sono stati molto duri per i lavoratori e per le imprese. Ma, grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova. Una fase di ripresa e fiducia, su cui costruire un Paese più giusto e più moderno. E liberare le energie che sono rimaste ferme in questi mesi e questi anni", continua il premier. "È la prima volta che esco da Roma da quando la pandemia ha cominciato ad attenuarsi e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia non solo di ricominciare ma di sprigionare le forze produttive e imprenditoriali, una propria visione - sottolinea Draghi - Serve un'Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e credere nel suo futuro".

Draghi nel distretto della ceramica a Sassuolo

Dopo la puntata bolognese, la vista del Presidente del Consiglio è arrivata nel cuore del distretto ceramico, nel Sassolese. "Qui - sottolineqa il premier Mario Draghi - si produce circa il 90% della ceramica italiana. Nel primo trimestre di quest'anno, questa industria è cresciuta di quasi il 9%, molto di più della produzione manifatturiera. Il segreto di distretti come questo sta nella stretta collaborazione tra le imprese, nell'internazionalizzazione, nell'innovazione. Nel 2018 il vostro settore ha fatto investimenti per quasi il 10% del fatturato. È un esempio virtuoso: in media, le imprese italiane spendono intorno al 3%. Ed è un leader nel mondo: la produzione italiana di ceramica viene esportata per l'85%, per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro, e copre circa un terzo del commercio internazionale del prodotto", ha ricordato Draghi.

Mario Draghi e la ceramica: le richieste del distretto

Il presidente del consiglio ha sottolineato che il "territorio è tra quelli che hanno mostrato la migliore capacità di rispondere alla crisi. E non mi riferisco solo a quella pandemica dell'ultimo anno, ma più in generale alla lenta crescita dell'ultimo decennio. Tra il 2010 e il 2019, il Pil dell'Emilia-Romagna è cresciuto del 6,9%, a fronte di un aumento del Pil nazionale dello 0,8%. Il merito è la vostra vocazione produttiva, ma questa deve essere sostenuta con adeguate infrastrutture materiali e immateriali".

Bonaccini: "Sbloccare le infrastrutture"

"L'agenda che il Governo ha composto con il Pnrr trova qui il suo banco di prova obbligato. È con questo imprese che si deve fare il patto per quel lavoro di qualità che serve al Paese. Le misure che state predisponendo troveranno qui non solo sostegno ma lo stimolo a fare presto e bene. La prima cosa che ci chiedono - ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - è sbloccare infrastrutture già progettate, già finanziate. L'Emilia-Romagna è una terra in cui ci si lamenta poco e che si tira su le maniche: siamo pronti a fare la nostra parte, questa regione la troverà sempre al suo fianco", è la promessa del governatore.

Piccola contestazione al Tecnopolo di Bologna

Piccola contestazione degli studenti medi organizzata da Potere al popolo davanti al Tecnopolo di Bologna all'arrivo del premier Mario Draghi, in via Stalingrado alle 10.15. Brevissima visita al cantiere con il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco Virginio Merola, il rettore Francesco Ubertini e la prefetta Francesca Ferrandino.

All'incontro anche l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, la vicepresidente della regione Elly Schlein e Davide Baruffi sottosegretario alla presidenza della giunta regionale.

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Una ventina i manifestanti con lo striscione "Innovazione al servizio dei padroni. Draghi nemico dei giovani e dei lavoratori", guidati dall'ex candidata alle Regionali e portavoce nazionale di Potere al Popolo, Marta Collot. Draghi lascia il sito alle 10.50. Dopo la visita al Data Centre del ‘Centro Europeo per le previsioni meteorologiche’, il premier è andato a Spezzano di Fiorano, nel Modenese, per visitare gli impianti industriali di un complesso produttivo del distretto ceramico .

Il Tecnopolo, che ospita il Data centre del Centro meteo europeo e il nuovo supercomputer del Cineca, è candidato come sede del progetto di ricerca europeo ‘Copernicus’ e ad accogliere la United Nations University, l’Ateneo delle Nazioni unite. "Abbiamo invitato Draghi – aveva detto Bonaccini lo scorso mese quando aveva annunciato la proposta rivolta al premier – per visitare quella che, a tutti gli effetti diventa una Data Valley, dove risiederà l’80% della capacità di calcolo italiana e il 20% di quella europea".