Movimento 'Noi non paghiamo' in Emilia Romagna contro il caro bollette: chi sono

Il gruppo ha una pagina di riferimento su Telegram attraverso la quale pubblicizzare assemblee, banchetti e iniziative di lotta

Bologna, 5 ottobre 2022 - Il simbolo scelto è quello di una bolletta che sta per essere gettata tra le fiamme. In ormai quasi tutte le regioni sono nati i gruppi 'Noi non paghiamo', ciascuno dei quali ha a sua volta una pagina di riferimento su Telegram attraverso la quale pubblicizzare assemblee, banchetti e iniziative di lotta di cui poi viene dato conto con foto e video.

Bollette bruciate simbolicamente contro il caro energia a Bologna (foto Schicchi)
Bollette bruciate simbolicamente contro il caro energia a Bologna (foto Schicchi)

'Noi non paghiamo' in Emilia Romagna

Anche l’Emilia Romagna ha la sua sezione regionale: i membri del neo nato gruppo si sono dati appuntamento il primo di ottobre, per bruciare simbolicamente le bollette in un presidio davanti all’Eni Store di via Ugo Bassi a Bologna. Dopo alcuni interventi e testimonianze di lavoratori, studenti, pensionati che sentono, sulle proprie spalle, il peso dei rialzi giganteschi nelle bollette di luce e gas, un piccolo corteo ha sfilato fin sotto alle Due Torri distribuendo volantini. Il prossimo appuntamento è l’8 ottobre in via Nicolò dall’Arca a Bologna per organizzare “assemblee, banchetti e presidi di lotta”, affermano i partecipanti.

Al momento, precisano i moderatori dei gruppi di ogni sezione regionale, i roghi delle bollette sono "simbolici", in attesa di vedere se arriveranno gli aiuti invocati entro il 30 novembre, la 'deadline' prima di passare a una nuova fase della proteste.

Dove nasce il movimento

Questo tipo di movimento non nasce in Italia, bensì affonda radici in proteste che si stanno accendendo in tutte le parti del mondo. "La lotta – hanno spiegato i partecipanti al presidio del primo ottobre – nasce dall’Inghilterra, dove migliaia di persone stanno scendendo in piazza chiedendo di non far ricadere più sulla popolazione i costi della guerra".

A Bologna, i membri di 'Noi non paghiamo' non sono stati gli unici a mobilitarsi per il caro bollette: qualche giorno dopo, il 3 ottobre, anche il sindacato Usb ha indetto un presidio davanti alla sede di Hera in viale Pichat e, anche loro, hanno bruciato simbolicamente le bollette di luce e gas.