Pillola abortiva nei consultori: in Emilia Romagna arriva in altre 5 città

Dopo l'esperienza avviata a Parma e a Modena, la RU486 sarà disponibile anche a Bologna, Ravenna, Cattolica, Piacenza, Reggio Emilia entro fine anno

Bologna, 9 dicembre 2022 - Entro la fine dell'anno la pillola abortiva RU486 sarà disponibile anche nei consultori familiari di altre 5 città dell'Emilia Romagna: Bologna, Ravenna, Cattolica, Piacenza, Reggio Emilia. Al momento la Ru486 è già disponibile a Cento, nel Ferrarese, mentre l'esperienza era stata avviata sperimentalmente a Modena e Parma.  La sperimentazione renderà disponibile la pillola abortiva alle donne maggiorenni entro il 49mo giorno di età gestazionale in tutte le province della regione, anche nei consultori familiari e non solo nei presidi ospedalieri.

La pillola abortiva disponibile nei consultori dell'Emilia Romagna
La pillola abortiva disponibile nei consultori dell'Emilia Romagna

L'uso della pillola non fa aumentare i casi

"I dati 2021 ci confermano che il ricorso al trattamento farmacologico non ha comportato un aumento nel numero dei casi - sottolinea l'assessore alla politiche per la Salute Raffaele Donini - ma ha portato a un'anticipazione, in termini di età gestazionale, dell'interruzione e a una riduzione dei tempi di attesa. Riteniamo i consultori familiari luoghi adatti ad accogliere le donne che decidono di intraprendere questo percorso, perché rispondono all'esigenza di garantirne diritti e salute".

L'aborto in Emilia Romagna: dati in calo dal 2004

Secondo un report elaborato dall'assessorato regionale alla Sanità, in Emilia-Romagna, a partire dal 2004 (anno in cui è iniziata la rilevazione) si sta registrando una costante diminuzione di interruzioni volontarie di gravidanza, con il numero più basso raggiunto nel 2021. L'anno scorso infatti sono state in tutto 5.671, il 6% in meno dell'anno precedente, contro le 11.839 del 2004.  Il 61,8% delle donne preferisce il ricorso ai farmaci rispetto alla chirurgia. 

L'identikit

Dai dati, inoltre, emerge che sono in calo gli aborti volontari sia di donne residenti italiane (-239 rispetto al 2020), sia straniere (-152), mentre cresce di 37 unità rispetto all'anno precedente il numero di residenti fuori regione. La maggior parte delle donne che hanno fatto ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza è nubile (56,2%), occupata (il 53,1%), ha già un figlio (il 61,5%) e una istruzione superiore (per il 63,7%). L'Emilia-Romagna ha promosso una ricerca sulle motivazioni che inducono le donne a richiedere l'interruzione della gravidanza, i cui risultati saranno diffusi non appena sarà conclusa. Inoltre, nel 2021 sono stati investiti 390 mila euro per promuovere interventi di educazione all'affettività e sessualità nelle scuole.