Prenotazione vaccino bambini in Emilia Romagna: date e come fare

Per la fascia 5-11 anni si parte lunedì 13 dicembre, dal 16 via alle somministrazioni. L’assessore Donini: "Importante per proteggere i più piccoli nel pieno della quarta ondata". Anche l'Esercito in campo per i tracciamenti nelle scuole

Bologna, 3 dicembre 2021 - L'Emilia-Romagna è pronta a partire con  le prenotazioni e la somministrazione del vaccino anti Covid per i più piccoli, dopo il via libera arrivato dall’Aifa e le indicazioni della Struttura commissariale nazionale.

Per la fascia d’età 5-11 anni, si potrà prenotare da lunedì 13 dicembre e da giovedì 16 si inizierà a vaccinare. La platea interessata è di 240mila persone. 

Vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni in Emilia Romagna
Vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni in Emilia Romagna

Verrà somministrata una formulazione specifica di vaccino anti Covid 19 – studiata per i soggetti in età pediatrica (5-11anni) – che corrisponde a un terzo della dose di Pfizer somministrata agli adulti. 

Come prenotare 

Si potrà prenotare tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP; sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno sui rispettivi territori.

Dove andare

Le somministrazioni saranno effettuate negli Hub e nei punti vaccinali, dove saranno individuati percorsi dedicati, anche con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.

Donini: "Proteggiamo i più piccoli"

"Acceleriamo ancora con la campagna vaccinale, e questa fase è particolarmente importante per proteggere i più piccoli nel pieno della quarta ondata, che fa registrare proprio a scuola il maggior numero di contagi - afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Siamo pronti a partire per vaccinare nel più breve tempo possibile, mentre procede a pieno ritmo anche la somministrazione delle terze dosi già in corso per tutti i cittadini dai 18 anni in su che abbiano concluso il ciclo primario da almeno 5 mesi”.

“Ci auguriamo - aggiunge l’assessore - che anche in questo caso gli emiliano-romagnoli, come hanno fatto finora, continuino a fidarsi degli scienziati e dei medici e scelgano per i propri figli la protezione che solo il vaccino è in grado di assicurare. Fondamentale in questa fase- chiude l’assessore - sarà il ruolo dei pediatri di libera scelta per il rapporto di fiducia che hanno con le famiglie e per il servizio che potranno fornire nella somministrazione dei vaccini. Li ringraziamo ancora una volta- chiude Donini- assieme a tutti i professionisti e gli operatori coinvolti nella campagna vaccinale, per l’instancabile impegno e la disponibilità dimostrata finora”. 

L'Esercito in campo per il tracciamento nelle scuole

Anche l'Esercito sarà coinvolto nel tracciamento dei casi positivi in Emilia-Romagna, soprattutto quelli nelle scuole, per "scongiurare il più possibile la didattica a distanza". Ad annunciarlo è l'assessore Donini, questa mattina a Bologna a margine dell'inaugurazione del nuovo hub vaccinale in Fiera. "Esiste un protocollo condiviso da qualche mese tra Governo e Regioni - ricorda Donini - che è teso a mantenere il più possibile gli studenti a scuola e a diminuire il più possibile la Dad. Per farlo serve però un tracciamento efficace, veloce e puntuale, oltre a un rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza nelle scuole".

Quel protocollo, continua Donini, fu attivato "quando l'incidenza sulla popolazione scolastica era di 50 casi su 100.000 persone. Quando ci siamo trovati a livello nazionale con un'incidenza dieci volte tanto alcune Regioni, come Friuli e Veneto, hanno chiesto di rivedere i protocolli". In un primo momento, rimarca l'assessore, "il Governo aveva individuato una modalità che abbiamo chiesto da subito di riconsiderare, perché portava alla didattica a distanza".

A quel punto il Governo, insieme all'autorità commissariale, ha deciso di "mettere in campo l'Esercito. Ci è sembrata un'idea molto buona - afferma Donini - li abbiamo incontrati ieri e abbiamo già ricevuto una disponibilità, ancora da quantificare in termini di risorse, per far sì che il tracciamento e la tempestiva ricognizione sui contatti dei casi possa vedere anche la partecipazione dell'Esercito e delle forze della struttura commissariale".