Siccità in Emilia Romagna: per ora niente razionamenti d'acqua

Bonaccini firma lo Stato di emergenza regionale per accedere agli stanziamenti nazionali. La centrale elettrica di Piacenza ferma da 4 giorni

Siccità, il Po è ai minimi storici: barche e idrovore a secco

Siccità, il Po è ai minimi storici: barche e idrovore a secco

Bologna, 21 giugno 2022 - Stasera il governatore Stefano Bonaccini firmerà lo Stato di emergenza regionale causato dalla crisi idrica e dalla siccità in Emilia Romagna. La decisione, sotto un caldo record, è stata presa dalla Cabina di Regia regionale che si è riunita oggi in Regione, la dichiarazione di emergenza regionale è necessaria per poi accedere all'emergenza nazionale che servirà per lo stanziamento di risorse d'emergenza.

Hera mette a disposizione a una pompa d'adduzione per aiutare il Ferrarese alle prese con la crisi idrica, mentre Atersir (l'Agenziaterritoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti) diramerà un'ordinanza tipo che sarà estesa a tutti i Comuni per la riduzione dell'utilizzo dell'acqua per usi non indispensabili.

"E' una fase molto complessa - ha dichiarato Irene Priolo, assessore alla Protezione Civile della Regione -. Vi preoccupa la situazione di Ponte Lagoscuro, il fiume Po ora porta 180 metri cubici al secondo, la media sarebbe circa 560. Detto questo, per ora non ci sembra necessario mettere in campo interventi straordinari sull'idropotabile". Ossia, "per ora" non ci saranno interventi di razionamento sull'acqua potabile. 

"Sull'idropotabile ora non abbiamo elementi per metterlo in discussione, non mandiamo le autobotti malgrado ci siano situazioni critiche in alcune zone come Ferrara e Ravenna, ma a Modena e Bologna per esempio non abbiamo problemi. Non parliamo di razionamenti di scorte, ma ecco consigliamo ai cittadini, se possono, di evitare di lavare la macchina in questo momento particolare"

La centrale elettrica di Piacenza ferma da 4 giorni

La centrale idroelettrica di Isola Serafini, in provincia di Piacenza, "è ferma da quattro giorni" per mancanza di acqua. Ed è "una delle più grandi d'Europa", sottolinea Priolo. A seguito di questo fermo, comunque, "al momento non abbiamo problemi" dal punto di vista dell'approvvigionamento dell'energia elettrica, ci tiene a precisare l'assessore, né si registrano "fermi in altri impianti termoelettrici" che usano l'acqua per il raffrescamento.

"Ma nel medio periodo è evidente che potremmo avere anche questo problema", mette in chiaro Priolo. Per le stesse ragioni, al momento "è sotto analisi anche il Petrolchimimco di  Ravenna - sottolinea l'assessore - perché usa l'acqua del Canale emiliano romagnolo per il raffrescamento degli impianti".

I parchi acquatici: usiamo l'acqua di mare

Scongiurare lo stop dei parchi divertimento e acquatici e ricorrere all'acqua di mare. È la proposta di Luciano Pareschi, presidente dell'associazione Parchi Permanenti Italiani, associazione di categoria che riunisce parchi di divertimento a carattere tematico acquatico e faunistico. "Con le carenze idriche dovute alla siccità per i parchi che si trovano in prossimità della costa si potrebbe pensare ad usare l'acqua del mare trattata e filtrata - dice - è importante scongiurare l'ipotesi di razionamenti di acqua o di riduzione dell'orario. Una soluzione di questo tipo sarebbe insostenibile per la nostra categoria".

I territori a rischio

Le province più critiche sono Ferrara e Ravenna, il Po è in sofferenza ed è l'osservato speciale. Ravenna si approvvigiona attraverso il Canale Emiliano Romagnolo, che però "è in stato d'allerta ma non è ancora in stato di fermo impianto - sottolinea Prioli - . Dobbiamo scongiurare che il livello scenda sotto i 2,58 metri sul livello del mare. Per ora siamo 10 centimetri sopra".

Gli altri "osservati speciali" sono i territori di Parma e Piacenza. "Abbiamo già fatto una piccola stima di qualche intervento che potrebbe essere utile mettere in campo- spiega Priolo- ma non abbiamo in questo momento la necessità di fare interventi straordinari". Nelle altre province servite dalle dighe di Ridracoli e di Suviana, invece, così come nel Modenese, "siamo sufficientemente coperti dalle risorse che abbiamo al momento".

 Domani intanto si riunirà anche il tavolo tecnico nazionale, mentre nel pomeriggio è attesa la seduta della Conferenza delle Regioni alla presenza del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.