
L'uomo è stato aggredito e ferito con una matita da muratore nel parcheggio del Fano Center
Fano, 17 giugno 2024 – Una mancata precedenza all’incrocio, un diverbio stradale come tanti. Ma che invece di concludersi con un colpo di clacson è degenerato nel sangue.
Lui, dopo quello sgarro, l’ha seguita con l’auto per un po’, addirittura ostacolandola nel tragitto e lei si è segnata la targa, raccontando poi tutto a casa. Figlio e compagno della donna se la sono legata al dito e il giorno dopo, con un terzo uomo, si sono lanciati sulle tracce dell’uomo.
Quella che doveva essere una discussione chiarificatrice nel parcheggio del Fano Center è poi sfociata nella violenza e lui, il “seguitore” del giorno prima, si è ritrovato con una matita da muratore conficcata nell’addome ed è stato ricoverato al Torrette di Ancona in prognosi riservata.
E’ quanto emerso durante l’udienza di convalida dell’arresto dei tre aggressori che venerdì scorso si sono resi protagonisti di una scena da Far West finendo in manette per lesioni personali aggravate e premeditate. Erano presenti in aula e hanno spiegato al giudice la propria versione. L’avvocato Francesca Paradisi che assiste i tre arrestati esclude che l’intento dei tre fosse quello di aggredire fisicamente la vittima.
Chi ha sferrato il colpo è il sessantenne compagno della donna, muratore di Piagge. Insieme a lui c’erano il figlio di lei e un cittadino algerino, entrambi sulla trentina. “Chiederemo il riesame – commenta -. Non c’è stata premeditazione. L’intento dei miei assistiti era solo quello di chiedere chiarimenti e al limite di arrabbiarsi, ma verbalmente. Poi purtroppo la situazione è trascesa. Hanno rintracciato la persona offesa tramite la targa del suo mezzo parcheggiato al Fano Center. Non c’era alcun appuntamento fissato. Si sono incontrati casualmente”.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti il figlio della donna, il compagno e il terzo si sarebbero recati fino a Bellocchi per verificare l’eventuale presenza del giovane che, effettivamente rintracciato, hanno seguito poi fino al Fano Center dove si era recato per pranzare. Qui, proprio nel parcheggio adiacente alla zona ristoro del centro commerciale, hanno affrontato la vittima, prima aggredendola verbalmente poi colpendola a mani nude e solo in seguito con quel fendente all’addome da parte del più anziano del gruppo.
Prima dell’incontro, tuttavia, i tre sono passati a comprare una mazza da baseball e sul loro furgone, nella perquisizione fatta dagli agenti della polizia di Fano poco dopo l’aggressione, c’era anche un coltello. “Sono passati ad acquistare la mazza da baseball – commenta l’avvocato Paradisi -, nell’ipotesi in cui si fossero trovati in una situazione di pericolo ma non l’hanno mai tirata fuori dal furgone. La matita utilizzata, invece, il mio assistito ce l’aveva nella tasca dei pantaloni, insieme al metro”.