
Per la prima volta al Policlinico eseguito su un paziente di 89 anni un intervento di valvuloplastica percutanea con catetere dedicato .
Modena, 3 maggio 2025 – Un altro grande risultato la sanità modenese, una vera eccellenza nel panorama nazionale. Per la prima volta infatti al Policlinico di Modena è stato eseguito un intervento di valvuloplastica mitralica percutanea (in sintesi un intervento che punta ad allargare la valvola mitrale ovvero che regola il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro del cuore) con catetere dedicato Inoue su un paziente di 89 anni, affetto da stenosi mitralica organica severa e già operato in passato per la sostituzione della valvola aortica. L’operazione è stata resa necessaria dall’impossibilità di sottoporre il paziente a un’ulteriore cardiochirurgia tradizionale, a causa del rischio operatorio troppo elevato.
Si tratta di una procedura rara: nel mondo si contano solo circa cento interventi all’anno con questa metodica. Il successo ottenuto rappresenta un importante passo avanti per la cardiologia interventistica modenese.
L’intervento è stato eseguito dall’equipe dell’Emodinamica Cardiovascolare del Policlinico di Modena, coordinata da Giuseppe Boriani. Il team operativo era composto da Fabio Sgura, emodinamista, da Salvatore Arrotti, da Francesca Coppi, esperta di imaging cardiaco, che ha guidato la procedura attraverso ecocardiografia transesofagea, dal Carlo Cappello, responsabile della degenza, insieme al personale infermieristico della sala di emodinamica, ai tecnici di radiologia e agli specializzandi in cardiologia.
Grazie a questa tecnica innovativa, sviluppata nel 1982 dal cardiochirurgo giapponese Kanji Inoue e finora applicata quasi esclusivamente in Asia, è stato possibile ottenere un notevole miglioramento clinico: la stenosi mitralica è passata da una condizione severa (gradiente transvalvolare di 10 mmHg e area valvolare di 0,9 cm²) a una condizione lieve (gradiente di 2 mmHg e area di 2,1 cm²), con significativa riduzione della sintomatologia del paziente.
"Questo successo apre nuove prospettive terapeutiche per pazienti molto anziani e fragili, grazie all’impegno e alla sinergia di tutte le figure professionali coinvolte. Un ringraziamento speciale va a tutta l’équipe per l’eccellenza dimostrata in un intervento così delicato e complesso. Il successo ottenuto rappresenta un importante passo avanti per la Cardiologia interventistica modenese. E per la cura di pazienti che sono esclusi dalla Cardiochirurgia", commentano il Giuseppe Boriani e il Dottor Fabio Sgura.
Di solito i pazienti dopo la riparazione della valvola mitrale possono tornare a condurre una vita del tutto normale, anche a praticare sport. Viene però dispensato il consiglio di non ‘testare i propri limiti’, ossia di non sottoporsi a sforzi estremi.