
Clamorosa iniziativa guidata da Andrea Busetto ieri mattina al Codma. Nel mirino il nuovo regolamento della Regione per ottenere i risarcimenti.
di Tiziana PetrelliSi sono presentati in una ventina, ieri mattina, davanti alla sede dell’Atc – Ambito Territoriale di Caccia – al Codma di Fano. Un presidio compatto, non fatto di cartelli, ma di rabbia e di gesti eclatanti. A guidarli c’era Andrea Busetto, agricoltore e promotore della protesta contro il nuovo regolamento regionale sulla gestione dei danni causati dalla fauna selvatica. Dalle 11 alle 13, sotto gli occhi vigili della Polizia locale e del Commissariato di Fano, il gruppo ha manifestato contro una norma che – secondo gli agricoltori – rappresenta un "ulteriore colpo mortale al comparto".
Ma è stato il gesto di Busetto a catalizzare l’attenzione: per denunciare simbolicamente la "richiesta di sangue" rivolta agli agricoltori da parte dell’amministrazione regionale e dei sindacati di categoria, si è infilato una siringa nel braccio e si è prelevato cinque centilitri di sangue. E lo stesso ha chiesto di fare, a turno, ai presenti. "Ci vogliono dissanguare davvero – ha tuonato – e allora diamoglielo, questo sangue. Così magari si accorgeranno che esistiamo".
Il regolamento nel mirino, appena approvato dalla Regione Marche, secondo i manifestanti rende più complicato e oneroso il procedimento per ottenere i risarcimenti. "Fino a poco tempo fa si poteva fare richiesta presentando i documenti da soli tramite Pec – spiegano – ora bisogna usare la piattaforma Siar, con un costo che va dai 90 ai 120 euro. Un’assurdità, un’aggiunta di burocrazia che penalizza chi lavora la terra". Non solo: agli agricoltori viene ora richiesto di installare recinzioni e controllarle quotidianamente per ottenere il risarcimento. "Un controsenso – sostengono in coro – perché le bestie attraverso le reti passano lo stesso. Così la Regione, che dovrebbe gestire la fauna selvatica in quanto patrimonio dello Stato, scarica tutto sugli agricoltori. È un’ingiustizia enorme".
Durante la manifestazione è intervenuto anche in diretta telefonica Marco Rizzo, ex europarlamentare ed ex segretario del Partito Comunista, oggi fondatore di Democrazia Sovrana Popolare. Il suo affondo è stato durissimo: "Il problema dei partiti viene dopo – ha detto – adesso bisogna salvare l’agricoltura italiana. Questa Unione Europea matrigna ha colpito tutto: agricoltura, pesca, industria, edilizia. E ora vuole i soldi per la guerra. Con 800 miliardi si potrebbero finanziare agricoltura, ospedali, scuole, non i carri armati". Rizzo ha concluso promettendo il suo sostegno, mentre Busetto non escludendo di fondare un "partito del contadino" da presentare alle prossime elezioni regionali: "Né la destra né la sinistra né i sindacati hanno difeso la nostra dignità. Ora basta. È tempo di farci sentire".