Fano, 18 aprile 2018 - Continuano a spuntare pericolosi residuati bellici. Dopo la bomba rinvenuta sul lungomare di Sassonia il 14 marzo e fatta brillare 5 giorni più tardi, e quella ‘pescata’ dall’imbarcazione ‘Jamaica’ il 9 aprile al largo di Marotta (VIDEO), neutralizzata domenica scorsa, ecco un ordigno anche a Terre Roveresche. Per fortuna, non dal potenziale dirompente degli altri due congegni esplosivi. In questo caso si tratta di un proiettile di artiglieria; lungo 50 centimetri e col diametro di 12, per il quale è stato necessario attivare la procedura per la bonifica in sicurezza che culminerà con l’intervento degli artificieri.
Fano, fatta brillare la bomba pescata dal Jamaica / FOTO e VIDEO
Ritrovato in prossimità della strada comunale ‘Poggio’, nell’ex municipio di San Giorgio di Pesaro, durante i lavori di ripristino di uno smottamento. Il terreno intorno è stato subito transennato e il sindaco Antonio Sebastianelli ha emesso l’ordinanza che «vieta a chiunque, fatta eccezione per le forze dell’ordine, la squadra artificieri, le unità della Croce Rossa, della Protezione civile e della polizia municipale, di approssimarsi, permanere e sostare nelle vicinanze della zona delimitata». Chi sgarra, rischia l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro. «A vigilare sul rispetto dell’ordinanza – sottolinea il primo cittadino – ci pensano i carabinieri e gli agenti della polizia municipale. Intanto, con la Prefettura, è partita la bonifica, che verrà attuata dagli artificieri del reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (Bo) in data ancora da stabilire. I militari preleveranno il maxi proiettile e poi lo faranno brillare in una zona lontana da strade e case».
Sempre a Terre Roveresche era stata rinvenuta una granata da mortaio di 40x7 cm nell’ottobre 2016 in località Villa del Monte e un innesco da bomba aerea nel settembre 2017 in zona Franchetta. Da ricordare anche i rinvenimenti nel 2016 di un ordigno d’artiglieria a Mondolfo, di 5 bombe d’aereo su una sponda del fiume Cesano tra Mondavio e Corinaldo, di 2 bombe a Cerasa di San Costanzo (con tanto di evacuazione di 294 persone il giorno della rimozione) e di una granata di 25 a San Lorenzo in Campo.