
Il racconto di una donna "Mia madre in preda a dolori atroci. Abbiamo ottenuto solo un consulto telefonico".
E’ la notte tra il 22 e il 23 aprile scorsi. Una donna 69enne di Lucrezia in preda a dolori atroci a una gamba, gonfia e semiparalizzata, chiama la guardia medica di riferimento di Calcinelli. "Dall’altra parte, anziché un dottore risponde la segreteria telefonica, che avverte che la casella vocale è piena e non si possono registrare altri messaggi". Comincia così il racconto di Ilenia, una ragazza di Calcinelli che ha la mamma che vive a Lucrezia. La giovane aggiunge: "A quel punto mia madre ha chiamato la guardia medica di Fano e da lì le hanno detto subito che doveva far riferimento a Fossombrone. E quindi, nonostante la sofferenza sempre più grande, ha composto il terzo numero di telefono, quello di Fossomborne, dove finalmente è riuscita a parlare con un medico. Che però, anziché andare a visitarla a casa (e la cosa vista la distanza è comprensibile) o consigliarle di farsi accompagnare su, le ha fatto una specie di ‘visita telefonica’, senza risolverle o alleviarle il problema".
"Quando ho letto l’articolo del Carlino sul ‘gioco dell’oca’ che si fa con chi dovrebbe rivolgersi al presidio di continuità assistenziale di Calcinelli – riprende – ho subito pensato di chiamarvi per darvi una testimonianza delle conseguenze. Mia mamma, con un menisco rotto e in attesa di intervento, nei giorni scorsi è stata sottoposta da uno specialista a una iniezione di acido ialuronico, ma visto il dolore e l’irrigidimento dell’arto si è rivolta al servizio, anzi, ai servizi, di guardia medica, col risultato che vi ho detto. E’ davvero inaccettabile, anche perché Lucrezia è a 10 minuti da Fano e a più di 20 da Fossombrone e sarebbe stato più logico che fosse stata ricevuta dal medico di continuità di Fano e invece niente".
Ilenia aggiunge: "A parte ciò, è mai possibile, mi chiedo, che noi cittadini non siamo messi al corrente di quando c’è o non c’è la guardia medica? Immaginatevi voi una persona che sta male ed è in apprensione, così come i suoi familiari, e non sanno neppure che numero chiamare. No. Così non va. Per far presenti queste cose sabato – conclude Ilenia – ho scritto all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e attendo una risposta".
Sandro Franceschetti