di Tiziana Petrelli
Febbre altissima, vomito e gengive sanguinanti. Lunedì è arrivato in pronto soccorso disidratato e stremato un 50enne fanese attualmente in Osservazione breve e intensiva (Obi) al Santa Croce, dopo giorni in cui aveva provato a gestirla da solo. Anche lui residente al Vallato, il popoloso quartiere che nelle ultime settimane è stato colpito dalla febbre. I medici del pronto soccorso lo stanno trattando come Dengue, somministrando tachipirina e liquidi, anche se da Ancona deve ancora arrivare l’ufficialità dell’esito delle analisi specifiche. Quando verrà confermato anche questo caso, salirà a 21 la conta dei contagi nella nostra città, con altrettante persone invitate dall’Ast a sottoporsi ad esami specifici in caso si presentino sintomi influenzali, per consentire al Servizio Igiene e Sanità Pubblica di monitorare la situazione in atto.
Dai medici di famiglia, infatti, sono giunte una ventina di segnalazioni di persone, residenti per lo più nelle zone di Carrara e Vallato in cui si sono registrati i focolai, che hanno evidenziato sintomi di influenza che dovrebbero essere approfonditi. Non è detto che si tratti della Dengue, ma in presenza di questa malattia nel nostro territorio, per i medici è bene effettuare ulteriori accertamenti. Per questo l’Unità operativa complessa d’igiene, sanità pubblica e prevenzione malattie infettive dell’Ast 1 ha spedito a queste persone delle lettere, con l’invito di recarsi nel loro ambulatorio. Un invito, non un obbligo, sottolineano. A maggior ragione l’invito ad accertare con esattezza la natura della loro patologia è rivolto a coloro che, senza essersi rivolti al medico di medicina generale, stanno manifestando i sintomi di febbre alta e di dolori alle articolazioni e aspettano che passi.
Sono appena 4, però, i casi di Dengue transitati nel pronto soccorso di Fano, tra cui il primo della donna incinta. Tutti risolti tranne questo del 50enne che ha iniziato a manifestare i primi sintomi venerdì scorso. Domenica si è rivolto ai medici dell’emergenza e urgenza che lo hanno stabilizzato e rinviato a casa. Ma poi, un sanguinamento alle gengive, lo ha messo in allarme e lunedì mattina è tornato in ospedale. I valori di globuli bianchi e piastrine nel frattempo erano precipitati e i medici hanno deciso di tenerlo in osservazione per qualche giorno.
Intanto il consigliere Renato Claudio Minardi ha presentato una interrogazione in consiglio regionale, sottoscritta da tutto il gruppo Pd, per sollecitare la giunta "ad attivarsi per contenere ed evitare il rischio di una diffusione del virus su tutto il territorio regionale". "Ritengo che, almeno per il futuro, il problema andrebbe affrontato in modo preventivo e non a posteriori".