SANDRO FRANCESCHETTI
Cronaca

"Devastante l’idea di rivedere don Giacomo". Il babbo della ragazza abusata grida il suo no

A 12 anni dai fatti che gli procurarono una condanna, il sacerdote è stato richiamato dalla Diocesi di Fano. "Sprofondiamo nel baratro"

"Devastante l’idea di rivedere don Giacomo". Il babbo della ragazza abusata grida il suo no

Ha sempre vissuto il suo dolore, insieme alla propria famiglia, con dignità e grandissima riservatezza, ma adesso ha deciso di gridare a tutti che si sente vittima di una "nuova, inaccettabile, ingiustizia". E’ il babbo della ragazza, allora 12enne, che nell’estate del 2012 subì le attenzioni sessuali di don Giacomo Ruggeri. La notizia che il sacerdote, dopo un lungo ‘esilio’ a Pordenone, tornerà ad avere un incarico nella Diocesi di Fano, "ci ha fatto ripiombare nel dramma che da 12 anni a questa parte cerchiamo, con enorme fatica, di allontanare – racconta l’uomo, senza riuscire a nascondere un misto di emozione e di rabbia".

"Io, mia moglie e tutta la nostra famiglia siamo davvero molto preoccupati. E’ una cosa che ci fa soffrire e che ci ha tolto quel poco di serenità che pian piano eravamo riusciti a riacquistare. Se vuol continuare a fare il prete non è meglio, per tutti, che lo faccia da un’altra parte d’Italia? Come si fa a farlo tornare proprio qui, dopo quello che è successo?"

Il riferimento di questo padre di famiglia, visibilmente angosciato, è a quei giorni di 12 anni fa rimasti scolpiti in maniera indelebile nella sua memoria, i giorni in cui emerse che don Giacomo, il parroco del paese, aveva compiuto atti sessuali con sua figlia su una spiaggia di Torrette. Una condotta che portò all’arresto del sacerdote e alla successiva condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione, poi diminuita in appello a 1 anno, 11 mesi e 10 giorni. "Io mi fidavo ciecamente di quel prete, tanto da consentirgli di portare al mare la mia bambina e lui ci ha traditi nel modo peggiore, facendoci precipitare in un incubo. Per questo – riprende –, anche se ha scontato il suo debito con la giustizia, io non lo perdonerò mai. Una figlia è la cosa più preziosa al mondo e lui ha fatto quello che ha fatto, scaraventandoci all’improvviso in un baratro".

"Ma vi sembra giusto – aggiunge – che saremo costretti a vivere con l’ansia continua di poterlo incontrare o, ancora peggio, che possa incontrarlo la nostra ragazza? Io penso di no; che sia una cosa inaccettabile, e l’ho detto anche al vescovo, quando alcune settimane fa ha voluto vedere me e mia moglie per comunicarci la decisione sul prete, facendoci capire che molto difficilmente cambieranno idea. E siccome la situazione è questa, adesso, dopo essere rimasto in silenzio per tanti anni, ho scelto di chiamare il vostro giornale per dire a tutti che questa cosa per noi è devastante e spero di cuore che la gente comprenda il nostro stato d’animo e il desiderio profondo che abbiamo nel cuore".

E mentre l’emozione rende sempre più incerte le sue parole, conclude: "La cosa che più conta, per me, è proteggere mia figlia, che ha già sofferto troppo e che, probabilmente, si porterà dentro per sempre certe ferite dell’anima. Per questo, non posso accettare che la nuova situazione che si sta prospettando rischi di far sgretolare la fiducia nella vita e la serenità che lei – conclude –, con tanta fatica e con tutto il nostro amore, ha pian piano riconquistato".