"Dove si pagavano le tasse, ora si fa arte"

Due giovani trasformano l’ex sede dell’Agenzia delle Entrate in spazio culturale: già 800 i soci

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A Fano un "artist-run space". E’ la nuova idea imprenditoriale di due over 30, Davide Nobilini e Alessandro Gobbi che hanno aperto, a Palazzo Montevecchio, Fabbrica Urbana: un circolo culturale che in due mesi e mezzo ha raccolto 800 soci. Fabbrica Urbana è uno spazio di 600 metri quadrati (al primo piano dello storico palazzo di via Montevecchio, un tempo sede dell’Agenzia delle Entrate) trasformato in un luminoso luogo della cultura: al salone principale adibito ad eventi, concerti, teatro, cinema, già in funzione, a breve si affiancheranno altre grandi stanze, in fase di allestimento: lo studio di registrazione con Dolby Atmos, la sala dedicata alla musica elettronica (prevista la collaborazione con il Conservatorio Rossini di Pesaro) che potrà accogliere anche corsi per realtà aumentata e le arti digitali, la sala co-working con postazioni singole, un’altra stanza per le mostre, una biblioteca e una audioteca nata grazie alla collaborazione con etichette discografiche italiane ed europee che hanno sposato il progetto fanese.

All’interno di Fabbrica Urbana anche una residenza artistica, un vero e proprio appartamento (con salotto, camera, cucina e bagno) destinato agli artisti ospiti. Nobilini e Gobbi, entrambi con importanti esperienze all’estero, l’uno esperto di sound design music composition per film e l’altro affermato batterista, hanno dato forma ad "un sogno" che coltivavano da giovanissimi e che oggi si sta realizzando. "Ci siamo autofinanziati – spiega Nobilini – e abbiamo preso in affitto i locali di Palazzo Montevecchio, cercando di realizzare la maggior parte dei lavori da soli: dall’eliminazione della moquette alla sistemazione delle finestre". "Fabbrica Urbana – conclude Nobilini – è un luogo nuovo, unico nel suo genere, ci stanno chiamando musicisti e artisti dal nord e al sud dell’Italia. E’ uno spazio nel quale laboratori di scrittura, lezioni di canto, mostre, prove musicali e di spettacolo possono coesistere, senza darsi fastidio. Un vero e proprio progetto di contaminazione culturale, un punto di riferimento dove ideare, sviluppare e presentare progetti artistici di ogni tipo".

Anna Marchetti