REDAZIONE FANO

Ex fornace, via i sigilli Entro marzo addio macerie

Il titolare dell’area assicura: "I materiali non sono inquinanti né pericolosi"

Arrivano ottime notizie per i cittadini di Terre Roveresche. I maxi cumuli di macerie fatti di cemento, mattoni e ferro presenti nell’area dell’ex fornace di Orciano (dismessa da quasi tre decenni e la cui demolizione iniziò nel gennaio 2017) fra qualche mese dovrebbero essere solo un ricordo. A fornire indicazioni in merito è direttamente l’attuale titolare dell’area, Emiliano Grandi (foto), legale rappresentante della ‘Caori’ Srl, con sede a Ferrara. Area posta sotto sequestro penale da parte dei carabinieri del Noe di Ancona nel gennaio di quest’anno con l’ipotesi di accusa di gestione di rifiuti non autorizzata, in pratica di discarica abusiva.

Grandi, ora, precisa: "Ad inizio dicembre, dopo ben 5 istanze in tal senso avanzate dal nostro legale, la Procura ha disposto il dissequestro, concedendoci 150 giorno lavorativi per trattare il materiale. In sostanza, per trasformare quelli che sono rifiuti speciali non pericolosi, attraverso la loro macinatura, in prodotti riciclati, surrogati della ghiaia, e vendibili, ad esempio, come sottofondi per manti stradali". Emiliano Grandi ci tiene anche a sottolineare che "in merito all’accusa di discarica abusiva, al momento, non si ha alcuna risultanza" e che "nel sito non ci sono più da tempo materiali inquinanti (eternit, ndr), ma solo, ripeto, rifiuti speciali non pericolosi". Poi, sulla tempistica di trattamento degli stessi, aggiunge: "La Procura ci ha dato 150 giorni lavorativi, come dire circa sette mesi, ma noi contiamo di terminare la macinatura già tra febbraio e marzo. Dopodiché, al posto dei diversi cumuli di mattoni e cemento armato presenti adesso, ne rimarrà solo uno, molto più piccolo, composto dal materiale trattato e pronto ad essere venduto".

"Per effettuare questa fase dei lavori – conclude l’imprenditore – ci siamo rivolti ad una ditta specializzata della provincia di Pesaro e Urbino, la ‘Galeazzi Anselmo’". Insomma, l’attuale scenario, tutt’altro che edificante, che si trovano davanti i residenti di via Fornace e tutti coloro che arrivano a Terre Roveresche passando da Calcinelli o da Sant’Ippolito potrebbe essere tra pochi mesi solo un brutto ricordo. E per un Comune che tra le sue risorse ha anche e soprattutto una valenza ambientale importante sotto il profilo naturalistico e architettonico, si tratta di un aspetto niente affatto trascurabile, anzi, di fondamentale rilievo.

Sandro Franceschetti