TIZIANA PETRELLI
Cronaca

"I medici a gettone?. Non sono all’altezza"

L’intervento del presidente dell’Ordine all’incontro pubblico del M5S. Tanti interventi, un punto comune: "Non nuove strutture ma più personale".

L’incontro organizzato dai Cinque Stelle ’Come curare la sanità?’ tenutosi ieri al Pino Bar

L’incontro organizzato dai Cinque Stelle ’Come curare la sanità?’ tenutosi ieri al Pino Bar

di Tiziana PetrelliUn centinaio di persone hanno risposto all’invito del Movimento 5 Stelle Fano e Valli del Metauro e del Cesano per l’incontro pubblico "Come curare la sanità?", tenutosi ieri mattina al Pino Bar. Ottanta i partecipanti rimasti per l’intero appuntamento di due ore e mezzo, mentre altri si sono affacciati nel corso del dibattito. Ad aprire i lavori l’onorevole Giorgio Fede, coordinatore regionale M5S, con un intervento di taglio politico: "La sanità nelle Marche è peggiorata negli ultimi cinque anni. È una responsabilità nazionale: la spesa sanitaria è insufficiente, ma questo governo sceglie di finanziare la spesa militare". Poi il consigliere comunale Francesco Panaroni ha ricordato l’approvazione della mozione per una seconda ambulanza H24 a Fano mentre Marta Ruggeri, capogruppo in consiglio regionale, ha parlato di un sistema in difficoltà: "Negli ultimi dieci anni la Regione ha speso 400 milioni per la mobilità passiva, sottraendoli al potenziamento dei servizi. Oggi un cittadino su 10, che sale all’11% tra le donne, rinuncia a curarsi: un dato peggiore della media nazionale del 7%".

Dal fronte sindacale, Roberto Rossini della Cgil ha criticato i continui cambi di modello organizzativo ad ogni giunta: "Il bisogno sanitario deve venire prima del modello. Serve trovare punti in comune". Sulla stessa linea Maurizio Andreolini della Cisl: "Sulle grandi scelte pubbliche – sanità, acqua, rifiuti – serve una visione condivisa. E investire nella prevenzione: nelle Marche si spende solo il 2,5%, la metà di quanto previsto".

Il dibattito si è acceso con l’intervento del presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Pesaro Urbino, Paolo Maria Battistini. Dalle cinque pagine di appunti, ha denunciato la mancanza di dialogo tra politica, medici e sindacati e la fuga dei giovani professionisti all’estero. Ha strappato applausi parlando della necessità di un centro di cure palliative pediatriche e di una residenza per malati di Alzheimer a Fano. Ma ha anche sollevato polemiche, definendo "non all’altezza" i medici a gettone dell’emergenza-urgenza di Urbino. Un’operatrice sanitaria in sala ha replicato: "Ci avete lasciato in mano a questi medici. Doveva dirlo prima".

Numerosi anche gli interventi dal pubblico, per lo più addetti ai lavori. L’ex direttore di Area Vasta Giovanni Fiorenzuolo, Vito Inserra presidente di Liberamente, mentre Giovanni Del Gaiso storico consigliere dell’OdM ha definito l’aziendalizzazione, cioè il passaggio da Usl ad Asl, "il peggior errore". Silvano Franchini già esperto bancario Cisl e consulente dell’amministrazione Seri ha chiesto di superare i campanilismi: "La salute pubblica non può essere oggetto di dispute territoriali". Ha chiuso il medico di medicina generale Francesco Montesi, denunciando la scarsa informatizzazione del sistema sanitario regionale: "Integrare medicina territoriale e ospedaliera è possibile, ma serve un sistema digitale efficiente. Così si risparmiano risorse e tempo". Tra le tante voci, però, un punto comune è emerso chiaramente: "nella nostra provincia non servono nuove strutture, ma far funzionare quelle che già esistono, investendo sull’integrazione tra professionisti e superando la strutturale carenza di medici".