
di Andrea Angelini
Silvio Cattani e Anna Lorenzetti: una coppia nell’arte e nella vita. Palazzo Bracci Pagani dedica ad entrambi, espressione dell’avanguardia contemporanea, una mostra personale. Le due esposizioni, organizzate in sale differenti, sono state inaugurata ieri pomeriggio e dureranno fino al 28 novembre. Le opere di Silvio Cattani, cofondatore e vice presidente del Mart (il Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto presieduto da Vittorio Sgarbi) sono ospitate nella Diana Gallery in una esposizione dal titolo "Infermento. Dipinti 2018-2021".
"Si tratta – spiega Carlo Bruscia, direttore artistico di Palazzo Bracci Pagani – di dipinti realizzati su svariati supporti (legno, metallo e carta) che mostrano una ricerca sperimentale sul colore, la forma e il segno. Cattani, che ha avuto contatti fin dall’infanzia con Fano dove ha frequentato l’istituto d’arte Apolloni e l’Accedemia di Belle Arti di Urbino, è un vero creativo nell’uso dei colori, come il giallo, il rosso e il rosa, e nelle contaminazioni di segni a matita, lavorando su fondi di carta, acciaio e legno. Nascono così creazioni colorate e astratte, originali dove emerge sia il lavoro di primo piano sia di fondo e che metto anche in luce il rapporto con gli elementi naturali". Scrive il critico Lorenzo Fiorucci nel catalogo sulla mostra che l’opera di Cattani "procede per macchie di colore non calcolabili, lasciando talvolta che affiorino dal fondo, quasi impreviste, nuove morfologie organiche. In questa modalità di usare il colore si annida l’idea di procedere per isole cromatiche che assumono per loro natura l’idea stessa di un segno di confine". Lo spazio Pagani accoglie invece le creazioni di Anna Lorenzetti con la mostra "Di Ago, di filo, di sogno. Invenzioni tra stoffe, tessuti e ricami".
"Lorenzetti – fa notare Bruscia – in quanto insegnate di ricamo e merletto ha portato la tecnica artistica nel tessuto. Hanno così preso forma dei collage dalla creatività molto astratta dove si ricompongono gli elementi del suo mondo artistico". Così Lorenzetti racconta i suoi dipinti: "Mi chiamano, mi parlano, mi sorridono e io godo e vedo il loro fascino. Li vedo con gli occhi della menta, li accarezzo con il canto della mia dolce infanzia, con l’arte di immaginare, inventare e costruire un mondo fantastico tutto mio".
Bruscia ricorda che "marito e moglie sono entrambi docenti di scuole e d’istituti d’arte. Cattani è stato preside dell’istituto d’arte di Rovereto e dell’Isia di Faenza, la più grande scuola europea di ceramica. A questi artisti, in quanto insegnanti, va il merito di aver portato innovazione e creatività all’interno delle scuole".
E ancora: "Cattani e Lorenzetti fanno parte di quella generazione di artisti che, nel silenzio e con un lavoro lineare, hanno svolto una ricerca artistica profonda.
Cattani, che è un artista del mondo, ha portato le sue opere in diverse nazioni come Germania, Stati Uniti e Giappone". Ieri pomeriggio alla presentazione delle mostre alla Pinacoteca di San Domenico c’era anche una rappresentanza di 40 persone della città di Rovereto: "Tutto ciò – conclude Bruscia – contribuisce a mettere Fano al centro dell’attenzione artistica nazionale e internazionale"