"Nuovo palas a Chiaruccia, tempo scaduto"

Cennerilli, presidente della Virtus volley, in pressing: "Fano ha bisogno di un impianto all’altezza, altrimenti dovremo emigrare"

"Nuovo palas a Chiaruccia, tempo scaduto"

"Nuovo palas a Chiaruccia, tempo scaduto"

Uno sport, il volley, che poggia sul cemento di una grande tradizione cittadina. E i numeri lasciano poco spazio alle interpretazioni, perché la Virtus Fano, che sta lottando per salire in A2, ha un seguito di circa 600 tra ragazzi e ragazzini che praticano la pallavolo in città. E in virtù di questo movimento, che comunque non è il solo in città, si riapre il tema palasport – di ieri un intervento di due esponenti del Psi –, perché in caso di promozione nella serie superiore "noi possiamo giocare in deroga solo per un anno – dice il presidente della società Emidio Cennerilli, imprenditore del settore medicale –. Dopodiché il secondo anno, senza un impianto a norma, dovremmo emigrare".

Quanti posti ha l’Allende?

"Siamo di qualche decina di unità sotto gli 800 e per la A2 il minimo sono mille posti".

Posto il problema sui tavoli istituzionali?

"Certo: sono anni che il nodo del palasport viene fatto presente alle varie amministrazioni".

Sistemare l’Allende?

"Comporta una spesa non indifferente. E poi, ne vale la pena?"

La riflessione che fa un presidente di una società di fronte alla possibilità di dover vagabondare in giro per la regione per giocare, qual è?

"La cosa che dispiace – perché poi alcuni temi emergono sempre in periodo elettorale – è che tutti si riempono la bocca con Fano terza città delle Marche, ma alla fine, per quanto riguarda gli impianti sportivi, siamo al 32° posto. Questa è la verità".

Ora siete la società di punta del movimento della pallavolo ma altre società avrebbero bisogno di una struttura. Con gli altri presidenti ne parla?

"Certamente che ne parliamo e sono in contatto ad esempio con quelli della ginnastica artistica, ma non solo. Perché altri sport in città avrebbero bisogno di una struttura: basti pensare alla scherma o alla pallacanestro".

L’amministrazione per risolvere il problema è andata a bussare a casa di Giancarlo Paci della Profilglass...

"Sì, ho letto...".

Aspettare il pubblico potrebbe significare finire alla prossima generazione. E se lo facesse un privato?

"Guardi, su Fano di industriali in grado di buttarsi in una spesa così importante ce ne sono al massimo tre. Potrebbe arrivare un aiuto con il bonus fiscale se verrà rinnovato perché permette una detrazione del 75 per cento. Questo fattore potrebbe aiutare, tenendo anche conto che attorno alle nuove strutture potrebbero crearsi anche servizi come bar ristoranti e negozi".

Una città come Fano avrebbe bisogno di un palas di quale capienza?

"Noi pensiamo che per le esigenze della città ci voglia un palas che vada dai 2500 ai 3500 posti. Guardare Pesaro non ha senso e un palas così non si riuscirebbe nemmeno mai a riempire. Poi pensi ad una cosa..."

Quale?

"Un palasport nuovo servirebbe anche per la convegnistica. E aggiungo: qualcuno ricorda, se non tornando indietro agli anni settanta-ottanta, da quanto tempo è che non si tiene un concerto in città?".

Luogo ideale dove collocarlo?

"Su questo punto non ci sono dubbi: Chiaruccia".

m.g.