Omicidio di Mondavio, sopralluogo della difesa nella villetta dell’orrore

Il 9 dicembre Gino Ruggieri ha ucciso la moglie Rossella Iatesta a bastonate

La villetta dell’orrore (foto Franceschetti)

La villetta dell’orrore (foto Franceschetti)

Mondavio (Fano), 2 marzo 2015 - Il 25 febbraio l’avvocato Diego Dell’Anna, difensore di Gino Ruggieri - il 48enne di San Filippo sul Cesano che la mattina del 9 dicembre ha ucciso la moglie Rossella (46) fracassandole il cranio a colpi di bastone - fa ha eseguito un’ispezione sul luogo del delitto: la villetta a pochi passi dalla Sp424 dove la coppia abitava insieme al figlioletto di 9 anni Raffaele e al padre di lei Francesco, tutt’ora sotto sequestro.

Lo dice lo stesso Dell’Anna: “E’ stato un sopralluogo che ho svolto insieme a un mio assistente, per verificare una serie di elementi. Abbiamo fatto delle foto e delle riprese video”. Il legale non svela di quali elementi si tratti, ma aggiunge: “Dopo che i medici anatomopatologi che hanno effettuato l’autopsia sul corpo di Rossella Iatesta avranno depositato la loro relazione, tornerò nella casa; dopodiché chiederemo un nuovo interrogatorio di garanzia del mio assistito”. Tenuto conto che l’esame autoptico venne eseguito il 19 dicembre e che sono trascorsi già 71 giorni, il deposito della relazione dovrebbe essere ormai imminente, così come (alla luce di questa e dell’eventuale nuovo interrogatorio di garanzia del reo confesso) la formulazione da parte del pubblico ministero Sante Bascucci dell’imputazione. Che potrebbe essere di omicidio volontario, con le eventuali aggravanti della familiarità e della premeditazione; oppure, come si auspica la difesa, di omicidio preterintenzionale, qualora non dovesse emergere il chiaro intento di uccidere.

Un intento che Ruggieri ha sempre negato, sia nei colloqui col suo avvocato, sia durante l’interrogatorio eseguito dal gip Lorena Mussoni il 12 dicembre, quando si trovava ricoverato nel reparto di rianimazione del Santa Croce per aver ingerito, subito dopo la brutale aggressione consumata nei confronti della moglie, quasi un litro di insetticida liquido col proposito di suicidarsi. Lo stesso giudice per le indagini preliminari, sempre il 12, ha emanato il provvedimento di custodia cautelare in carcere, in seguito al quale l’uomo è rimasto piantonato dai carabinieri in rianimazione altri 4 giorni, poi ha trascorso una settimana nella stanza del tenuto al San Salvatore e dal 23 dicembre è recluso a Villa Fastiggi.

“Io lo vedo settimanalmente – riprende Dell’Anna – e sarò da lui anche stamattina (2 marzo). Ogni 20 giorni gli fanno visita la sorella e la madre, che vengono apposta da Fondi (in provincia di Latina, ndr) e in una circostanza sono venuti a trovarlo anche degli amici d’infanzia della cittadina laziale. Con tutti, chiede del figlio e dice che ha un grande desiderio di vederlo e ogni volta che ripercorriamo insieme i fatti di quella terribile mattina lui si mette a piangere e ripete che non voleva uccidere Rossella”. Il bambino, intanto, dal giorno successivo alla tragedia vive a Biccari, nel foggiano, con la famiglia dello zio materno Donato e l’altro ieri ha cominciato a frequentare le scuole di giù. “Sta abbastanza bene – sottolinea al telefono Donato Iatesta -. Con sé, oltre alle foto della sua mamma ne ha anche una del papà e quando i giudici e gli assistenti sociali decideranno che potrà incontrare il padre noi non ci opporremo assolutamente”.