Pasqua vicina, ma i bagnini sono rimasti senza spiaggia

Maltempo ed erosione annunciano un’apertura di stagione molto complicata

La spiaggia della Sassonia, d’estate

La spiaggia della Sassonia, d’estate

Fano (Pesaro e Urbino), 11 marzo 2015 - In spiaggia si respira preoccupazione mista a salsedine. A meno di un mese dalla Pasqua, sono giorni duri questi per i bagnini fanesi alle prese con la programmazione della stagione turistica alle porte. Il Comitato Sassonia incontrerà il sindaco Seri giovedì 19 marzo ed ha già pronta una lista di richieste perché «se non ci fossimo noi, la Sassonia sarebbe già morta».

«Mercoledì ci vediamo tra noi bagnini, gli esercenti e qualche bar... hotel invece molto pochi – dice Silvia Tarini, titolare di Bagni Peppe -. Perché quando si parla di turismo tutti si lamentano, però tutta sta voglia di fare io non la vedo. Anche il Comune quest’anno ha detto che non ci sono soldi, neppure il contributo di 5mila euro che ha dato l’anno scorso al Comitato Sassonia. Ci toccherà far tutto da soli. Ma non è cosa semplice raccogliere 300/400 euro a testa, molti sono scoraggiati. Anche perché qui è sempre tutto un dare e mai un ricevere. La prossima settimana abbiamo una riunione in Comune: chiederemo tra le altre cose di allungare l’orario della festa settimanale fino alle 3. Intanto abbiamo saputo che porteranno in Sassonia ‘Sapori e Motori’, benissimo, porta gente, ma è a maggio... ad inizio stagione. E ci viene chiesto un contributo anche lì».

Intanto si lavora per approntare gli stabilimenti. «Voglio aprire il 1° maggio – conclude la Tarini -, se è bel tempo anche il 25 aprile ma tanto finché ci sono le scuole non c’è un’anima. Pronti noi siamo pronti perché per fortuna danni grossi in Sassonia non li abbiamo avuti». E’ dopo i Bagni Sergio che si è scatenato l’inferno. «Già l’anno scorso ero stata l’ultima ad aprire lo stabilimento – dice la titolare Lorena che è anche presidente del Comitato Sassonia - a metà giugno, a causa dei danni delle mareggiate e dei tempi biblici dell’amministrazione che ci mette una settimana per leggere una pec e autorizzare i lavori. Perché noi siamo legati ai ripascimenti. L’anno scorso abbiamo affrontato enormi spese con i cubi di cemento a protezione dell’arenile, abbiamo chiuso in perdita. Quest’anno dei danni ce li ha fatti, fortunatamente possiamo rimediare triplicando il lavoro per l’apertura. Ma ci si è accorciata ancora di più la spiaggia. Spero di non dover togliere una fila perché già ne ho persa una l’anno scorso (65 ombrelloni circa). Quest’anno spero di aprire a metà maggio ma occorre che si inizino i lavori di ripascimento e per la protezione del litorale. Perché almeno per la stagione 2016 non dobbiamo avere tutte queste preoccupazioni. A cui si somma il fatto che lasciano morire la Sassonia. Abbiamo saputo che la “Città dei bambini” sarà trasferita dal lungomare di Sassonia a viale Gramsci. Oltre ad essere abbandonati come spiagge e arredi, adesso anche a livello di attività ci penalizzano...».