
Molto partecipata la riunione di Sant’Orso dell’altra sera
di Anna MarchettiL’assemblea di Sant’Orso si schiera contro il polo logistico a Chiaruccia. Invitati dal comitato Chiaruccia-Tre Ponti e dai residenti di Chiaruccia Verde, i partecipanti alla riunione, che si è svolta mercoledì sera nella sala parrocchiale di Sant’Orso, hanno contestato la possibile permuta dei terreni pubblici di Chiaruccia e di quelli privati dell’ex zuccherificio (di proprietà della società Cittadella srl che fa capo agli imprenditori Paci ed Andreani). Permuta a cui si procederà se le parti troveranno l’accordo sulla valutazione economica affidata all’Agenzia delle Entrate. "La città – è stato detto – non ha bisogno di un polo logistico, non servono a Fano 28 ettari di capannoni". E ancora: "Non si può ‘svalicare’ la superstrada che attualmente segna il limite dell’espansione della zona industriale: una decisione che comporterebbe una delle trasformazioni più significative della città".
Posta l’attenzione sull’estensione dell’area industriale di Bellocchi "la più grande della provincia" ed espresse le preoccupazioni legate all’inquinamento: "Non facciamo terrorismo, diciamo solo le cose come stanno e cioè che l’area non ha confini". All’ingegnere Marco Antonini il compito di riepilogare la vicenda del polo logistico, nei suoi passaggi più recenti , mentre l’architetto Palmiro Del Bianco si è soffermato "sul valore inestimabile dell’area agricola di Chiaruccia che non può e non deve pagare i danni di previsioni urbanistiche sbagliate degli ultimi 30-40 anni". Sempre Del Bianco ha posto l’attenzione sulla casa colonica del 1700 ancora presente nell’area di Chiaruccia "che va assolutamente tutelata" destinandola ad attività legate all’agricoltura o trasformandola in un museo contadino. Ed è proprio questa una delle 5 proposte che il professionista ha avanzato per la salvaguardia di Chiaruccia, suggerendo di mantenere "l’utilizzo agricolo delle aree comunali circostanti il vecchio edificio, di destinare ad attività sociali e sportive le aree limitrofe con fabbricati architettonici di qualità, di migliorare la viabilità tra via Campanella e la provinciale, di realizzare la nuova rete fognaria, l’illuminazione e la piantumazione di alberi per definire il comparto agricolo nel suo complesso".
Altri intervenuti si sono rivolti direttamente al sindaco Luca Serfilippi, presente in sala con i consiglieri di maggioranza Marco Bavosi (Fano Cambia Passo) e Andrea Montalbini (FRatelli d’Italia): "Il comitato è nato per trovare una soluzione condivisa: insieme possiamo dare l’esempio di un diverso modello di città. Se abbiamo votato questa amministrazione è perché speravamo in qualcosa di differente rispetto al passato: dimostrateci che non ci siamo sbagliati". "E’ un errore portare i capannoni a Chiaruccia" ha sostenuto Franco Iacucci, cofondatore di una importante società di ingegneria fanese. Il manager ha ricordato come la sua società "sia in attesa dal 2010, anno di acquisto di 6500 metri quadrati di terreno a Chiaruccia per la realizzazione di nuovi uffici, di ottenere dal Comune la licenza edilizia". Il primo cittadino, rimasto fino al termine dell’incontro, non è mai intervenuto, pur sollecitato dagli organizzatori. Tra il pubblico i consiglieri comunali Cristian Fanesi e Sara Cucchiarini (Pd), Ippolita Bonci Del Bene (Fano Cresce), Francesco Panaroni (M5S) e altri esponenti politici.