
Nel riquadro, l’ingegner Lorenzo Catrato, consulente protocollo Orte-Falconara
"Il quadruplicamento della ferrovia e il raddoppio della Orte- Falconara non sono opere che interessano il ministro Salvini e non ci sono i soldi per la la loro realizzazione". Ne è certo l’ingegnere Lorenzo Catraro (responsabile infrastrutture Psi Marche e consulente coredattore protocollo Orte-Falconara) che replica all’onorevole Mirco Carloni (Lega), il quale nei giorni scorsi ha annunciato come Rfi stia lavorando al quadruplicamento della linea ferrovia Bologna-Lecce, con la separazione del trasporto merci da quello passeggeri. L’onorevole ringraziava poi il ministro Matteo Salvini "che sta seguendo con attenzione il dossier". Catraro, però, ricorda che il 21 agosto al Meeting di Rimini, Salvini "ha parlato del ponte sullo stretto, dell’Alta velocità in Italia ma non della linea Adriatica né della Orte-Falconara". "L’Adriatica – ricorda Catraro a Carloni – è un progetto nazionale ed europeo e tutti i governi che si sono succeduti dal 1995, compresi quelli di destra, non hanno mai messo un euro per il suo raddoppio. L’idea del quadruplicamento é partita solo con il governo Draghi, ministro Giovannini, che ha stanziato 5 miliardi, ed è stata rafforzata dal Parlamento europeo che ha approvato il prolungamento da Ancona a Bari del corridoio Ten-T Baltico-Adriatico".
Peccato che di quei 5 miliardi, aggiunge Catraro "3,5 sono destinati al tratto Bologna-Castel Bolognese Riolo Terme e i restanti andranno in Puglia: a noi niente. Attualmente per il tratto in Emilia vi sono parecchi problemi per circa 45/50 chilometri di linea, immaginiamoci per 200. Carloni dice che si andrà avanti per stralci e che nel primo si andrà a coprire da Bologna fino alla provincia di Pesaro e che le autorizzazioni cominceranno nel 2025". Per Catraro se il quadruplicamento fosse vero sarebbe un’ottima notizia, ma l’ingegnere si chiede: "Come si finanzieranno i 150 chilometri di linea da Bologna a Fano, per un costo di circa 10-12 miliardi? Acquaroli ha avuto garanzie per le Marche visto che non ci sono atti ufficiali? A Salvini delle nostre ferrovie non interessa nulla. La prova ce la offre la Orte-Falconara: doveva essere tutto più facile con il protocollo per il raddoppio firmato nel 2020 prima da Ceriscioli e poi da Acquaroli, due tratti appaltati (Serra-Genga e Fabriano-Albacina), progettazioni in corso per altri tratti quindi grandi speranze di raddoppiare e collegare l’Adriatico al Tirreno. Ma a un certo punto, d’improvviso, Salvini nel giugno 2023 ha portato via 326 milioni su 330 e di eventuale rifinanziamento si è persa traccia. Imbarazzante il silenzio di Acquaroli, Carloni, Ciccioli e di tutto il centro destra regionale e nazionale. Se Salvini ci toglie 326 milioni, ci può dare svariati miliardi?"
an. mar.