TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Quartieri presidiati. Arriva il vigile: "Più presenza"

Scatta il progetto. Serfilippi: "Numeri ridotti ma si parte in via sperimentale". Referenti e pattuglie.

Parte da San Lazzaro, uno dei quartieri più problematici, il «vigile di quartiere»

Parte da San Lazzaro, uno dei quartieri più problematici, il «vigile di quartiere»

di Tiziana PetrelliParte da San Lazzaro, uno dei quartieri più problematici della città, il progetto sperimentale del "vigile di quartiere", un impegno annunciato dal sindaco Luca Serfilippi in campagna elettorale e ora avviato ufficialmente con la conferenza stampa tenutasi ieri all’Hollibis Bar. Un’iniziativa voluta con determinazione nonostante le difficoltà numeriche della Polizia Locale, che oggi conta appena 54 unità, inclusa la comandante Anna Rita Montagna e un agente distaccato in Procura, quindi 52 agenti disponibili per coprire l’intero territorio comunale, con le necessarie turnazioni.

Per garantire due agenti fissi per ognuno dei dieci quartieri ne servirebbero almeno 20 in più, senza contare gli altri servizi di competenza della Polizia Locale. "Ringrazio tutti voi per essere venuti qua a San Lazzaro – ha esordito Serfilippi – perché oggi parte ufficialmente il progetto del vigile di quartiere. Era un impegno preso da me e dalla mia maggioranza e, nonostante le difficoltà legate alla sede del Comando e soprattutto al numero insufficiente di agenti, vogliamo partire in via sperimentale". Poi l’annuncio della struttura del progetto: dieci referenti, uno per ogni quartiere, con il coordinamento del sostituto commissario Veronica Marottesi. La referente di San Lazzaro sarà invece il sostituto commissario Stefano Rezzicchi. Ma se il progetto nasce con entusiasmo, la realtà operativa non deve illudere i cittadini di una presenza quotidiana di divise sotto casa. A ribadirlo è stata con chiarezza la comandante Montagna: "L’obiettivo – ha spiegato la Comandante – non è quello di istituire una figura isolata come un tempo, ma di assicurare il passaggio settimanale di almeno una pattuglia in ciascun quartiere. Non si tratta però di un servizio simbolico. Abbiamo scelto come referenti ufficiali esperti e qualificati, non giovani agenti da poco assunti, proprio per garantire efficacia e rispondenza alle esigenze del territorio. Inoltre, il rapporto con i Consigli di quartiere sarà fondamentale per migliorare l’interazione tra cittadini e forze dell’ordine". Stefano Pollegioni, delegato del Sindaco alla Sicurezza, ha sottolineato il valore del progetto alla luce della propria esperienza maturata in quarant’anni di carriera nell’Arma: "Vedere una pattuglia che si ferma, che ti saluta e che ti ascolta crea un rapporto di fiducia. La sicurezza non si misura solo con i numeri, ma con la capacità di ascolto. Il dialogo con i Consigli di quartiere sarà prezioso per raccogliere informazioni che, quando necessario, saranno condivise anche con le altre forze dell’ordine". Lo spirito del progetto è dunque chiaro: "più prossimità, più ascolto, più presenza".

I referenti di quartiere avranno un ruolo attivo sul territorio, raccoglieranno segnalazioni – anche tramite un’email dedicata – e le trasmetteranno alla responsabile Marottesi. Le segnalazioni con rilevanza operativa verranno poi inoltrate, se del caso, alle altre forze dell’ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza. Al termine della conferenza, il sindaco ha mostrato anche i biglietti da visita che i referenti lasceranno durante le loro visite nei quartieri. Oltre al logo del Comune e al nome del referente, i cartoncini indicano i quartieri di competenza e riportano il numero unico per le emergenze, il 112. "È un segno tangibile – ha detto Serfilippi – del nostro impegno per una Polizia Locale vicina ai cittadini. Un punto di partenza, non di arrivo". Ma il vero banco di prova sarà l’estate: nessun rinforzo stagionale e una città intera da presidiare.