"Residenze anziani all’ex convitto". Ma sul Vittoria Colonna solo silenzio

A riaccendere i fari è il sociologo fanese Maurizio Tomassini: "La popolazione sta invecchiando. In città, più di 5mila persone hanno ottant’anni e ci sono addirittura 22 centenari. Come li gestiremo?".

"Residenze anziani all’ex convitto". Ma sul Vittoria Colonna solo silenzio

"Residenze anziani all’ex convitto". Ma sul Vittoria Colonna solo silenzio

di Silvano Clappis

Destinare l’ex convitto Vittoria Colonna a residenze per anziani. Se ne era parlato già nel 2018 quando il sindaco Massimo Seri incontrò il direttore generale dell’Inps, proprietario dell’immobile che nel frattempo è stato trasferito al Fondo I3 Silver gestito dall’Invimit Sgr. Poi dell’immobile si tornò a parlare durante la pandemia, con l’idea di destinarlo ai convalescenti del covid. Da allora – salvo i casi di cronaca con lo sgombero di senzatetto – è calato il silenzio. Ora l’appello a muoversi alla svelta in questa direzione viene dal sociologo Maurizio Tomassini di fronte all’invecchiamento della popolazione fanese.

I dati Istat del Comune di Fano parlano chiaro: ci sono più di 5mila anziani oltre gli ottant’anni, quasi il 10% degli abitanti. In dettaglio: 4.228 tra 80-89 anni, 972 tra 90-99 anni, 22 centenari. Senza contare i 6mila nella fascia dei 70. Quali effetti produrrà l’aumento della speranza di vita nelle persone anziane? Domande fondate, se si considera che già qualche migliaio di anziani fanesi vive da solo in abitazioni di proprietà, spesso sovradimensionate e con barriere architettoniche. "Abitazioni che non garantiscono – dice Maurizio Tomassini - una vita consona riguardo soprattutto alle esigenze di tutela e sorveglianza attraverso nuove tecnologie applicate come la telesorveglianza sanitaria a distanza, o a forme di convivenza con servizi collettivi che facilitino il mutuo aiuto, il portinariato sociale".

Si tratta di trovare nuove formule perché, come dice Tomassini, "un numero sempre maggiore di anziani, a volte soli, vuole giustamente scegliere dove vivere e forse condividere l’alloggio. Essi esprimono una richiesta di sostegno e aiuto, di servizi che garantiscano un ambiente adatto e sicuro di inclusione sociale, protezione e vita indipendente, rimanendo nel proprio alloggio". Formule abitative come gli alloggi assistiti, presenti nel nord Italia, in cui trovare mutualismo e servizi innovativi. "Dobbiamo pensare a spazi comuni che possono essere condivisi anche da bambini delle scuole d’infanzia e da anziani. E’ stata definita ’educazione intra-generazionale’ si tratta di fare stare assieme per alcune ore del giorno piccoli e anziani, tra favole e lezioni di cucina. Un esperimento che ha prodotto risultati positivi per entrambe le generazioni".

"Gli alloggi assistiti – prosegue il sociologo – sono una alternativa all’isolamento in casa per consentire una migliore attività di cura". Per questo Tomassini vede bene l’utilizzo del Vittoria Colonna. "Si realizzerebbe un sistema integrato di servizi e abitazioni per persone che, avanzando con l’età, avranno evidenti necessita di vivere in un ambiente vicino al centro storico e con tutti i vantaggi della mutualità intra-generazionale. Al Vittoria Colonna, che guarda caso confina con le scuole Corridoni, – dice Tomassini che è dirigente nazionale dell’Acli - occorrerebbe far convergere anche servizi territoriali della sanità distrettuale che necessita di un potenziamento delle risorse assegnate dal Pnrr. Si riprendano i necessari contatti e si mettano in campo investimenti misti pubblico privati: il sistema del welfare futuro prossimo si potrà reggere solo scegliendo nuove strade". Silvano Clappis