MARCO D'ERRICO
Cronaca

Scavi di via Vitruvio a Fano, un successo strepitoso

Centoventi persone in lista per visitarli

la prof Annamaria Di Carlo

la prof Annamaria Di Carlo

Fano, 10 settembre 2023 - Grande successo per la prima giornata di visite agli scavi di via Vitruvio. Fin dal primo mattino, malgrado il sole settembrino ancora cocente, i visitatori hanno atteso il loro turno in gruppetti da cinque, scaglionati in base alle prenotazioni. Centoventi le persone in lista, alle quali se ne sono aggiunte altre, che hanno rimpiazzato qualche assente. All’ingresso hanno indossato un elmetto protettivo, seguendo Ilaria Venanzoni, funzionario archeologo della Soprintendenza delle Marche, che ha spiegato i ritrovamenti, tra cui un pilastro in calcestruzzo del diametro di 90 centimetri, dove si ipotizza la presenza della Basilica di Vitruvio. Di notevole bellezza i pavimenti in marmo pregiato, di colore verde e rosato. I visitatori sono giunti da Fano e dall’entroterra. Tra di loro anche Annamaria Di Carlo, professoressa di Storia antica in pensione, che ha abitato per 50 anni nella casa sopra gli scavi.

“La collocazione - spiega Ilaria Venanzoni -, a ridosso di quello che doveva essere il foro della città, fa ipotizzare che fosse un edificio di funzione pubblica, imponente e importante all’epoca, ma è necessario proseguire gli scavi per verificare la sua precisa identità”. Giulia Agostinelli, restauratrice, ha invece mostrato alcuni reperti recuperati: vasellame e utensili, di epoca romana e medievale. Presenti anche l’assessore agli Eventi, Etienn Lucarelli, e l’assessore alla Cultura, Cora Fattori, che hanno espresso soddisfazione per la partecipazione. “Puntiamo da sempre sul nostro patrimonio storico – afferma Cora Fattori – e la cittadinanza si dimostra attenta. Il complesso è di straordinaria importanza, come ha sottolineato il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e siamo in attesa di ricevere dal Ministero altri fondi, necessari per proseguire gli scavi”. Il sito è stato presidiato dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale, che si sono occupati della gestione degli ingessi e della sorveglianza.