Il cantiere di piazza Costa si chiude: rimane riservato alle indagini archeologiche solo l’area a ridosso del mercato del pesce dove si cercano ancora, finora senza risultati, i resti del cardine massimo, la strada che tagliava la città romana da nord verso sud, e che passava dove oggi c’è il cantiere. Le fotografie di quanto rilevato finora saranno esposte, corredate da didascalie esplicative, lungo la recinzione che circonda il cantiere: è la modalità scelta da Comune e Soprintendenza per mantenere informata la cittadinanza sugli scavi. Così si è deciso nella mattina di ieri al termine di un sopralluogo in piazza Costa tra l’assessore ai Lavori pubblici, Gianluca Ilari, l’archeologa della Soprintendenza Ilaria Venanzoni e i rispettivi tecnici. Finora non sono emersi i resti del cardo maximus, probabilmente la pavimentazione è stata rimossa nel corso dei secoli: le pietre che componeva la strada sono sparse un po’ ovunque nell’area di scavo. E’ stata invece verificata la presenza della condotta fognaria realizzata dai romani, anzi ne sono state individuate due, a conferma che in quel punto passava la strada. Tra l’altro una delle fognature (quella a maggiore profondità anche se più recente) pare sia utilizzata tuttora. Ritrovato anche un capitello senza colonna, che sarà messo a disposizione della città secondo le indicazioni della Soprintendenza. Adiacente al punto in cui sono state individuate le fogne, vicino al primo albero, sarà effettuato un ulteriore sondaggio per cercare almeno di fissare i limiti del cardine massimo e quindi la sua larghezza. Nessun particolare interesse sembrano aver suscitato le scale sotterranee, riaffiorate proprio nella mattina di ieri, che probabilmente conducevano ad una cripta o ad un ossario di epoca recente (700-800), presente sotto la chiesa del convento di San Daniele. "Dagli scavi non è emerso nulla di rilevante – assicura Ilari – e quindi si procede con il cantiere sperando di riuscire a piastrellare prima dell’arrivo delle piogge". La gettata di cemento è prevista per metà di settembre, si slitta di quindici giorni rispetto al programma iniziale, a cui seguirà la pavimentazione. Solo allora tutti gli ambulanti saranno spostati nell’area già riqualificata e si aprirà la terza fase del cantiere, da via Arco d’Augusto a via Montevecchio".
"Bene l’accelerazione – commenta la presidente di Confcommercio Fano Barbara Marcolini – che la nuova amministrazione sta imprimendo ai lavori. Se sono comprensibili gli interessi culturali e storici, non si possono non tenere in considerazione quelli di commercianti in sede fissa e ambulanti. E poi ci sono le scadenze, i lavori essendo realizzati con fondi Pnrr devono essere terminati e rendicontati entro il 2026 pena la perdita del finanziamento. E in questo caso ci rimetteremo tutti".
Anna Marchetti