Fano, studente no mask si incatenò al banco: a processo per interruzione di servizio

La vicenda era arrivato su tutti i media nazionali dato che il 18enne era stato sottoposto a Tso Al banco degli imputati anche Lamberto Roberti, il sedicente costituzionalista che lo ’consigliava’

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Fano, 10 maggio 2023 – Si era legato al banco con la catena della bicicletta come protesta contro l’obbligo di indossare le mascherine anti Covid in classe. A incoraggiarlo in quella sua battaglia, si era messo un 67enne pesarese, sedicente consulente parlamentare e costituzionalista. Erano i giorni caldi della pandemia e delle restrizioni per limitare il contagio e per quell’atto di disobbedienza sono finiti a processo lo studente no mask Valerio Tellenio, di 19 anni, e il giurista 67enne Lamberto Roberti. Interruzione di pubblico servizio, l’accusa contestata dalla procura. Ma facciamo un flash back per capire la vicenda.

Un caso che era arrivato su tutti i media nazionali, comprese le Iene, e aveva diviso gli animi e la politica. Tutto succede all’istituto tecnico-commerciale Olivetti di Fano a maggio 2021. Il 18enne manifesta da tempo la sua contrarietà a indossare le mascherine in classe. Lo fa a parole, con compagni e docenti. Poi passa ai fatti. Il 5 maggio si incatena al banco. Scatta il tentativo di farlo desistere da parte dei professori e della preside, ma invano. Alla fine, la dirigente scolastica è costretta a far intervenire le forze dell’ordine. Arriva la Volante e l’ambulanza. Il 18enne viene portato al pronto soccorso. I sanitari lo devono sottoporre al tampone. Ma il ragazzo si oppone con veemenza. E le autorità passano alle maniere forti.

Viene sottoposto a Tso e ricoverato in Psichiatria a Muraglia a Pesaro dove sta per qualche giorno. Il giovane poi racconterà che a sostenerlo in quelle convinzioni è il 67enne pesarese che lui stesso definisce il "costituzionalista", ovvero Lamberti. La preside dell’istituto del Polo 3, Eleonora Augello, viene chiamata a fare la sua deposizione e per i due scatta d’ufficio la denuncia per interruzione di pubblico servizio.

E ieri la preside Augello ha di nuovo riferito sui fatti in aula, dal banco dei testimoni: "Sia io che i docenti ci siamo confrontati più volte con il ragazzo per evitare che arrivasse a fare un’azione che vedesse coinvolte le forze dell’ordine, ma purtroppo è stato tutto inutile. La denuncia è scattata d’ufficio. Non ci siamo costituiti parte civile per scelta. Ci ha addolorato l’epilogo della vicenda. E anche quel Tso a cui è stato sottoposto ma per fatti successi al pronto soccorso. Il giorno in cui si è incatenato, l’ho accompagnato io fuori dalla scuola e dal medico che lo portava in ospedale. Da allora non l’ho più visto. Faceva il quarto anno. È stato promosso ma non ha frequentato il quinto". Il 18enne non era in aula ieri. Ma c’era Lamberti (difeso dall’avvocato Antonella Speranzini). E presto anche lui ribadirà davanti al giudice la sua versione.