
Trivelle (Foto di repertorio Ansa)
Fano (Pesaro e Urbino) 6 aprile 2016 - Il referendum del 17 aprile chiama gli italiani a decidere sul destino di alcuni pozzi estrattivi che si trovano nei nostri mari. In particolare, il quesito riguarda il rinnovo delle concessioni per portare avanti attività di estrazione di gas e petrolio nelle piattaforme che si trovano entro le 12 miglia dalla costa italiana, ovvero poco più di 22 chilometri. Votare sì significa fermare questo rinnovo.
Le piattaforme hanno un operatore e una destinazione. E così le piattaforme collegate alla centrale di Fano (8 e tutte estrattive di gas naturale) non sono tutte davanti alle nostre coste, ma tutte oltre le acque territoriali, tranne una che sul sito del ministero dello sviluppo economico è posta all'interno, ma al limite, delle acque sotto la giurisdizione di Pesaro.
Per quanto riguarda noi.... nel Pesarese abbiamo tre piattaforme nessuna delle quali rientra nel quesito referendario: Brenda (42metri sul livello del mare, 47 metri profondità fondale, una struttura di 100x27 metri a 25 km) ha la concessione attiva da oltre 36 anni, mai rinnovata, al 100% in quota ad Eni che scadrà il 23 ottobre 2019 proprio come Basil (altezza 36 metri, profondità 45 metri, dimensione 47x23 metri a 25km), mentre Daria (altezza 40 metri, 56 di fondale, 24x28 metri a 30 km) ha la concessione in parte ad Eni (quota 51%) e in parte ad Edison (49%) con scadenza sempre il 23 ottobre 2019 ma già rinnovata nel 2009. Sono tutte strutture reticolari a quattro gambe ed hanno più pozzi collegati.
L'area totalmente occupata dalla centrale di raccolta e trattamento dell'Eni nell'Adriatico è di 39mila metri quadri e sono 53 i pozzi estrattivi ivi compresi, in una distanza che va dai 17 (della Regina e Regina1 sotto la giurisdizione della Capitaneria di Porto di Rimini) ai 59 chilometri dalla costa. In Adriatico però esistono altre piattaforme, comprese quelle croate, di cui è impossibile dire il numero preciso. Nei mari italiani ci sono infatti 66 concessioni attive con 110-130 piattaforme operative. Di queste, solamente 21 concessioni sono attive entro le 12 miglia e perciò di interesse per quanto riguarda il referendum: 1 in Veneto, 1 nelle Marche, 2 in Emilia Romagna, 2 in Basilicata, 3 in Puglia, 5 in Calabria e 7 in Sicilia.