Covid Fermo, la denuncia. "Attendiamo l’esito del tampone da 10 giorni"

La denuncia di un genitore: "Mio figlio ha bisogno di cure ma non ci fanno muovere da casa, non sappiamo più cosa fare"

Alle prese coi tamponi

Alle prese coi tamponi

Fermo, 24 ottobre 2020 - Uno studente di un istituto superiore di Civitanova ha un incidente con lo scooter, riporta delle lesioni e viene sottoposto alle cure del caso. Nel frattempo, accade che la sua classe viene messa in quarantena perché un alunno è stato trovato positivo al Covid. Per lo studente incidentato si è creato il problema di doversi sottoporre alla visita di controllo ma, poiché anche per lui è scattata la quarantena, non può uscire di casa. Che fare? Su indicazione dell’Area Vasta di Macerata, il ragazzino si sottopone al tampone, il 14 ottobre, e si mette in paziente attesa del responso.

Leggi anche Il bollettino del 24 ottobre, i dati delle Marche «Abbiamo chiesto se potevamo andare in ospedale per una visita di controllo post incidente – è la ricostruzione del genitore – ma, anche se il tampone veloce che mio figlio aveva fatto in un laboratorio privato risultava negativo, mancando l’ufficialità dell’Area Vasta, ci è stato detto che non potevamo andarci. Mio figlio non poteva uscire di casa".

Il problema è stato bypassato con una visita a domicilio che, però, ha risolto solo in parte il problema: "Sì perché ci hanno chiesto di effettuare il tampone all’Area Vasta. Lo abbiamo fatto il 14 ottobre. Ci hanno detto che la risposta ce l’avrebbe data il medico di famiglia e che, comunque, anche la scuola ne sarebbe stata informata. Ma a tutt’oggi non riusciamo a conoscere l’esito né dall’Area Vasta di Macerata (dove si trova la scuola del ragazzo), né da quella di Fermo (il giovane abita a Porto Sant’Elpidio).

Ho chiamato la scuola, ho chiamato ai numeri forniti dall’Asur ai quali nessuno risponde. Niente. E intanto restiamo così, sospesi nel limbo e, chiusi in casa, con la quarantena che ormai volge al termine". Come uscire da questa impasse? "Non lo so più – ammette il genitore – ma mi chiedo come sia possibile che non riescano a organizzarsi per dare risposte tempestive, anche con una semplice chiamata?".