"Basta con i personalismi Guardiamo al futuro uniti"

Paniccià, titolare di Giano, interviene sulla battaglia interna a Confindustria. Centro Adriatico dopo l’espulsione di Santori e Luciani: stiamo sui problemi

Enrico Paniccià

Enrico Paniccià

Sul difficile momento interno a Confindustria Centro Adriatico, si susseguono le prese di posizione degli imprenditori fermani, dopo l’espulsione di Andrea Santori e Fabrizio Luciani. Questa volta a parlare è Enrico Paniccià, titolare del calzaturificio Giano di Torre San Patrizio che boccia l’idea di un ritorno al passato: "Guardiamo avanti e concentriamoci sui problemi reali: no alle divisioni. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione". L’imprenditore aggiunge: "Credo si debba riportare su un piano di rispetto i rapporti tra imprenditori evitando personalismi e polemiche che non servono a un sistema in sofferenza e che minano la credibilità della nostra associazione". Enrico Paniccià di fronte alla diatriba che sembra riproporsi negli equilibri di rappresentanza tra Ascoli e Fermo all’interno di Confindustria Centro Adriatico è perentorio. "Dobbiamo imparare a ragionare come categoria, non come territori, perché oggi il nostro orizzonte è sempre più internazionale e chiede unità d’intenti e una visione condivisa, nello spirito che ha portato alla costituzione di Confindustria Centro Adriatico. Poi ci sono le regole, i meccanismi che vanno rispettati per il buon funzionamento di ogni organizzazione. Non penso che Mariani abbia lavorato contro Fermo, penso invece che, per fare qualcosa di buono, si debba andare tutti nella stessa direzione, fermani compresi".

Paniccià, con fermezza, prosegue: "Dobbiamo stare sui problemi, non sulle rivendicazioni. Solo così potremo essere considerati interlocutori credibili. Se discutiamo ancora di divisione tra Ascoli e Fermo vuol dire che non abbiamo imparato nulla dai nostri errori". La sua posizione segue quella di Maurizio Vecchiola: quanti la penseranno come loro due? "Ritengo che siano in tanti – dice Paniccià –, colleghi fermani e ascolani a voler superare queste polemiche che ci portano lontano dai problemi reali che le imprese vivono ogni giorno. Discutiamo, confrontiamoci, ma evitiamo contrapposizioni strumentali che possono solo creare nuove incomprensioni e riportarci indietro, mentre abbiamo un estremo bisogno di guardare avanti. Il nostro territorio conosce una crisi pluridecennale, purtroppo acuita dall’emergenza sanitaria, e tanti di noi stanno facendo di tutto per mantenere vive le aziende e cercare di dare un futuro a giovani e famiglie. Su questo dobbiamo concentrare il nostro impegno – termina Paniccià – a tutti i livelli e chiedere a chi ci rappresenta di dare l’esempio".

Mauro Nucci