REDAZIONE FERMO

Bisogna far tornare la pinacoteca accessibile in maniera permanente

Far tornare la pinacoteca accessibile in maniera permanente, e non solo in momenti sporadici. E’ questa la richiesta avanzata da...

Far tornare la pinacoteca accessibile in maniera permanente, e non solo in momenti sporadici. E’ questa la richiesta avanzata da...

Far tornare la pinacoteca accessibile in maniera permanente, e non solo in momenti sporadici. E’ questa la richiesta avanzata da...

Far tornare la pinacoteca accessibile in maniera permanente, e non solo in momenti sporadici. E’ questa la richiesta avanzata da alcuni cittadini, a Montefortino, in merito alla pinacoteca civica ‘Fortunato Duranti’, definita da alcuni come ‘il piccolo Louvre degli Appennini’. Dopo il sisma, l’intero palazzo Leopardi (che la ospita) è stato chiuso, causa inagibilità. Ultimamente l’edificio ha riaperto i battenti in occasione delle Giornate di Primavera del Fai, a marzo, ospitando in un solo weekend ben 700 visitatori. Ciò che auspicano i cittadini è che il sito ritorni accessibile per sempre. La storia della pinacoteca risale alla metà dell’Ottocento, quando il pittore e antiquario Fortunato Duranti, montefortinese, volle donare al suo paese natale alcune sue opere e la sua collezione privata di quadri, disegni, marmi antichi, stampe, incisioni, frutto di un’intera vita di ricerca condotta con sapienza e con intuizione non di rado geniale. Nelle sale del cinquecentesco Palazzo Leopardi furono così riunite preziose testimonianze appartenenti a varie epoche, in un percorso che va dal gotico al neoclassico coprendo più di mezzo millennio. Malgrado i furti, le spoliazioni e una sconsiderata vendita all’asta tenutasi negli anni Trenta del Novecento, sono ancora 170 le opere in dotazione alla Pinacoteca. Fra di esse spiccano una Madonna con Bambino di Jacopo del Sellaio, un trittico di Pietro Alamanno, una pala d’altare di Pier Francesco Fiorentino, un tondo del Perugino, una lunetta che il grande critico d’arte Federico Zeri attribuì a Nicola di Maestro Antonio, ma anche le tele di Corrado Giaquinto e Cristoforo Unterperger. A rendere ancora più speciale questa raccolta d’arte, oltre alla sua indubbia importanza, è che dalla generosità di Fortunato Duranti nacque di fatto la prima pinacoteca pubblica delle Marche. Sempre nelle sale di Palazzo Leopardi sono inoltre ospitati il Museo d’Arte Diocesana e il Museo Faunistico dei Sibillini.

m.p.