"Cacciati da Confindustria, assurdo Si vuole penalizzare il Fermano"

Santori e Luciani, dopo l’espulsione dall’associazione: "Vogliamo chiarire la correttezza del nostro operato". Al centro della bufera la Uif, ma loro replicano: ha un suo statuto e lo abbiamo rispettato

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Tra Uif (Unione Industriali del Fermano) e Confindustria Centro Adriatico, è scontro aperto a trecento sessanta gradi. Tutto nasce, ma ha radici ben più profonde, dall’espulsione di Andrea Santori e Fabrizio Luciani "rei" secondo gli ascolani di "non aver rispettato la legge per rappresentare il Fermano". La notizia dei giorni scorsi non poteva passare sotto silenzio ed ecco come Santori e Luciani spiegano la loro espulsione dall’associazione. "Interveniamo per rispetto degli imprenditori iscritti all’Uif – spiegano –, su una vicenda incresciosa che è stata raccontata omettendo molte verità e cioè dal rispetto dello Statuto, del Codice Etico ‘conditio sine qua non’ per far parte del Sistema. Il Collegio Speciale dei Probiviri di Centro Adriatico ha ravveduto gravi responsabilità di Andrea Santori e Fabrizio Luciani. I due si pongono una domanda: "Quale sarebbe stato il nostro comportamento lesivo? In realtà noi abbiamo agito nel rispetto della legge, delle norme, senza mettere in atto alcun comportamento o azione a danno dell’unione". Quindi i due sotto "accusa" raccontano: "Dopo l’uscita di scena di Giampietro Melchiorri, si doveva nominare un nuovo presidente dell’Uif, come da statuto di tale associazione. L’Uif fa parte, insieme con Confindustria Ascoli, di Confindustria Centro Adriatico ed è uno dei soci fondatori, ma ha un suo statuto, organi deliberanti e compiti da assolvere. Il primo, la scelta di un nuovo presidente. In attesa di questo, è stato nominato Luciani, il più anziano dei 4 vicepresidenti. Luciani ha attivato le procedure per la nomina dei saggi e quindi l’iter per le elezioni. Confindustria Centro Adriatico ha invece preteso che il presidente dell’Uif fosse colui che dalla stessa era stato nominato suo Vice Presidente in sostituzione di Melchiorri. Pretesa assurda contrastata da Luciani, la cui opposizione ha portato alla dura reazione di Mariani che prima ha presentato una denuncia contro di noi, poi ha segnalato ai Probiviri il tutto come ‘atto lesivo dell’unità e quindi di mancato rispetto del codice etico’; infine ci ha fatto espellere, grazie anche al voto a suo favore di tre imprenditori fermani". Sempre Santori e Luciani pongono un altro interrogativo: "Noi traditori dell’unione tra Fermo e Ascoli? Nulla di più falso". Insistono: "Stupisce che Mariani si sia servito di consulenze interne di Confindustria nazionale senza preoccuparsi di leggere lo statuto dell’Uif, avrebbe evitato questa situazione che è stata poi, artatamente, fatta arrivare sulla stampa per delegittimarci". Secondo i due sotto accusa, tutto avrebbe un solo fine: "Affermare la supremazia che la componente ascolana di Centro Adriatico vorrebbe esercitare su quella fermana, passando da una gestione egualitaria a una basata su votazioni a maggioranza che finiscono sempre per penalizzare le imprese del Fermano. Il comportamento di Mariani è ancora più inspiegabile se si pensa che a dicembre ha inserito proprio uno di noi due, (Santori, ndr), nel gruppo di lavoro per il percorso aggregativo regionale, definendolo il ‘rappresentante del territorio’. Insomma, atti e parole per ’sottomettere’ i fermani al volere di Mariani, anche se lui lo negherà. Per riuscirci doveva spaventare i componenti dell’Uif, usando noi due come messaggio preventivo di eventuali nuove espulsioni. Chiarire la correttezza delle nostre azioni per noi era fondamentale", finiscono Luciani e Santori. Ma la partita è tutt’altro che finita.

Mauro Nucci