ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Capodarco "Più sotegno a fragilità e sociale"

Dalla Comunità parte un appello per rilanciare il welfare. Il direttore Sollini: "Estate di musica. Torniamo ad aprirci dopo il Covid"

Capodarco "Più sotegno a fragilità e sociale"

di Angelica Malvatani

Torna ad aprire le sue porte la Comunità di Capodarco, per incontrare le fragilità ma anche per toccare il cuore delle persone di buona volontà. L’estate si apre con una serie di eventi che hanno proprio lo scopo di riportare a Capodarco i fermani, per rilanciare una campagna che riguarda tutti, quella per un welfare umano: "Sembrerebbe inutile precisare l’aggettivo umano per il termine welfare – spiega il presidente della comunità don Vinicio Albanesi – secondo noi un welfare o è umano o non è. Purtroppo però assistiamo ad una tendenza sempre più diffusa a curare le fragilità in modo disumano e a farne le spese sono soprattutto gli adolescenti e gli anziani. La sanità pubblica è sempre più distante e nel pallone, l’assistenza agli anziani si fa con l’orologio alla mano, con tre pannoloni massimo da cambiare al giorno, un infermiere per tutti i ricoverati nelle grandi strutture e due badanti per venti pazienti. Così prevale la disumanità. Il nostro è un appello per tornare ad una dimensione umana, per prenderci cura delle fragilità col tempo che ci vuole, con il cibo buono, con gli spazi necessari". Don Vinicio lamenta la soffocante burocrazia che mette in difficoltà anche strutture storiche come la comunità: "Per avere l’accreditamento per una nostra struttura nuova di zecca ci hanno chiesto qualcosa come 190 allegati ma nemmeno una parola sul modello di assistenza che proponiamo, anche per disabili gravi e gravissimi. Così si va in difficoltà, oggi il sociale si gestisce tramite bandi di gara sempre al ribasso, a lavorare sono le cooperative con operatori pagati male, alla fine poco competenti e tutto il sistema sociale su cui abbiamo contato finora va a rotoli".

Riccardo Sollini, direttore della comunità, spiega che per gli adolescenti, ad esempio, non c’erano spazio e nemmeno tempi dedicati: "Abbiamo costruito il progetto ’The tube ’ e l’educativa diffusa, che fa capo al Terminal, per accompagnare quella fascia di età in un tempo che li vede fortemente in crisi. Ne è nato un modello di oratorio 2.0 di cui c’è uno straordinario bisogno e che stiamo per replicare anche a Porto San Giorgio, facendoci carico anche del fenomeno della dispersione scolastica che nel territorio marchigiano ha assunto dimensioni preoccupanti". Una campagna che ha riscosso un certo interesse anche nazionale e parecchie adesioni ma le procedure sono troppo lente e chi resta indietro non recupera mai spazio.

"Abbiamo pensato di proporre una piccola stagione musicale – prosegue Sollini – intanto per tornare ad aprirci dopo la pandemia perché questo non è solo un luogo di cura ma anche di incontro. Si chiama ‘In ascolto. Del cielo e del mare’ questa rassegna che vede tre appuntamenti, il 24 giugno con il Duo Limes, il 2 luglio con gli archi di Ta Nèa Trio e l’8 luglio con l’Ensamble di ottoni Aeris". Ogni sera, a ingresso gratuito e a partire dalle 21, ci saranno anche degustazioni di vini e piccoli buffet offerti da Coop, per un momento bello da vivere proprio a metà strada tra il cielo e il mare, sul terrazzo della grande casa.